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Peppe Provenzano del Pd contro Salvini: "Che problemi ha? Ritiri i ministri leghisti dal governo"

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"Ma che problemi ha Matteo Salvini?". Quando Enrico Letta tace, nel Pd mandano avanti Peppe Provenzano, vice-segretario dem nonché ex ministro del governo Conte 2. E la polemica, ovviamente, corre sui social. "Ma che problemi ha Salvini con i fondi europei? - domanda provocatoriamente Provenzano su Twitter - Prima a Bruxelles era contro NextGenerationEu, ora in Italia sabota le riforme per ottenerli. Sì, non può fargli fare la fine dei 49 milioni della Lega, ma se non li vuole è semplice: si dimettano i ministri leghisti chiamati a gestirli". In poche righe, una serie di provocazioni personali e politiche in grado di far saltare anche la più solida maggioranza, figurarsi quella "Frankenstein" che sostiene il governo di Mario Draghi per espressa volontà del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Governo di unità nazionale", certo, ma alle spalle del premier il Pd continua a cannoneggiare senza soluzione di continuità sulla Lega "alleata per caso".

 

 

 

 

"Ci sono delle increspature nella maggioranza, Salvini dice di no alle riforme. Forse non ha capito che così perderemo i soldi, ma il Pd è il baricentro e la garanzia che l'Italia non perderà la straordinaria opportunità del Pnnr", fa eco a Provenzano il candidato sindaco Pd a Roma Roberto Gualtieri, ex ministro dell'Economia del Conte 2 e soprattutto molto ben inserito nella nomenklatura europea. Il gioco delle parti a uso elettorale è scoperto: Salvini il cattivo e il Pd lo sceriffo, unica forza in grado di riportare l'ordine e garantire il trionfo del bene. 

 

 

 

 

"Se Salvini dice che non si fanno le riforme - aveva d'altronde tracciato la linea dell'offensiva Letta, dopo l'intervista del leghista su Repubblica molto dura sull'Europa -, tragga le conseguenze ed esca da questo governo, che è fatto per fare le riforme". "Letta, evidentemente è ossessionato da Salvini - è stata la risposta dello stesso su La Stampa -. Continua a parlare di me ogni santo giorno". "Il vero ostacolo alle riforme, soprattutto le due più urgenti, la giustizia e il fisco, non siamo noi. Se la ministra Cartabia venisse a portare in Parlamento una buona riforma della giustizia, i problemi non verrebbero dalla Lega, ma dal Pd e dal M5s".

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