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Sondaggio Antonio Noto per Bruno Vespa, effetto Coraggio Italia: dove volano Fratelli d'Italia e centrodestra

Toti e Brugnaro

Pietro De Leo
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Un centrodestra che sfonda quota 50. È questo il risultato della rilevazione realizzata da Noto Sondaggi per Porta a Porta. Da cui emergono alcuni elementi. Il primo è l'esordio di Coraggio Italia, formazione di Luigi Brugnaro e Giovanni Toti, che al momento ottiene il 3,5%. L'altro è Fratelli d'Italia che supera di mezzo punto il Pd, attestandosi del 18,5. La Lega si conferma primo partito, pur perdendo lo 0,5%, al 21,5%, e Forza Italia si attesta al 7% (calando anch' essa di mezzo punto). Il sondaggio, dunque, vede numeri confortanti per la neonata formazione di centro e conferma il trend positivo per il partito di Giorgia Meloni. Che ieri è stata ricevuta dal Presidente del Consiglio Mario Draghi. Un incontro, durato circa un'ora, segnato da cordialità e franchezza, stando alle conclusioni di entrambe le parti. Giorgia Meloni, uscendo da Palazzo Chigi, ha toccato il punto della discontinuità con il premier precedente: «Da Conte venivamo convocati ogni tanto, ma di quanto proposto non abbiamo mai visto accogliere niente». Dunque soddisfazione per l'ascolto e lo scambio per quanto, come noto, l'attuale Presidente del Consiglio sia uno che non si dilunghi nei colloqui e si limiti molto a "stare sul tema".

 

 

E proprio la rottura rispetto al passato è stato un argomento centrale, specie nelle misure di contenimento del Covid. Così, la leader di Fdi dice di aver chiesto a Draghi di non compiere «lo stesso errore del governo Conte, la scorsa estate, quando non ci si preparò all'autunno adeguatamente e non si mise in sicurezza l'Italia rispetto alla possibilità del ritorno di un contagio. Serve il potenziamento dei mezzi pubblici e non possiamo permetterci un altro anno di dad». A questo collegate, poi, sono le misure attualmente in vigore: «Serve la responsabilità», ha detto Meloni, «di qualcuno che ci dica su quali basi scientifiche queste scelte vengono portate avanti». Una di queste norme, ad esempio, era il limite dei quattro commensali allo stesso tavolo nel ristorante.

 

 

A domanda dei cronisti, la leader di destra ha riferito che il premier si sarebbe mostrato perplesso sulla portata della regola, di cui poi sempre ieri è stato deciso il superamento. Fuori sacco rispetto al colloquio con Draghi, parlando con i giornalisti Giorgia Meloni dedica un passaggio anche al nodo dei candidati alle elezioni amministrative per il centrodestra: "siamo in fase di chiusura, non solo a Roma, ma anche a Milano come in tutte le altre città. Ci dobbiamo rivedere la settimana prossima e confido che si decida perché penso non possiamo perdere altro tempo, l'ho già detto agli alleati". Al di là di questo passaggio, la sostanza politica dell'incontro con il è in quel "spero in appuntamenti cadenzati" con il Presidente del Consiglio.

 

 

E quel che filtra da Fdi sarebbe proprio l'intenzione di promuovere un metodo di confronto basato su incontri periodici, che segnerebbe una grammatica inedita dei rapporti tra governo e opposizione (in un contesto del tutto emergenziale che vede un Esecutivo di unità nazionale ed un solo partito di minoranza). Raccontano, nel complesso, di una Giorgia Meloni molto soddisfatta dall'incontro con Draghi, riscontrando oltre alla disponibilità nel reiterare i colloqui anche delle linee di sintonia su alcuni temi. Come quello, sfiorato, dell'immigrazione: anche il Presidente del Consiglio Draghi si sarebbe mostrato sensibile ai limiti dell'impostazione europea sui ricollocamenti volontari.

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