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Copasir, Adolfo Urso presidente. Vince Giorgia Meloni, ma Salvini strappa: i due leghisti non ci sono

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Il meloniano Adolfo Urso è stato eletto presidente del Copasir. Vince Fratelli d'Italia, dopo una battaglia durata mesi e iniziata all'indomani del cambio di maggioranza e l'approdo di Mario Draghi a Palazzo Chigi. Perde la Lega, che per settimane ha tenuto duro di fronte alle richieste dell'alleato di centrodestra e che alla fine ha ceduto facendo dimettere i propri rappresentanti. Ma in sede di votazione, si è registrato un altro strappo. 

Urso, senatore di FdI, era già l'unico componente dell'opposizione del Comitato per la sicurezza della Repubblica. A suo favore 7 voti degli altri componenti della commissione e una scheda bianca. Assenti invece, come detto, i componenti dimissionari della Lega, l'ex presidente Raffaele Volpi e Paolo Arrigoni. Da regolamento parlamentare, la presidenza del Copasir spetta all'opposizione. Volpi era stato nominato con la nascita del governo Conte 2 e il cambio di maggioranza, da Lega-M5s a M5s-Pd. Con l'ingresso di Lega e Forza Italia nel nuovo governo di unità nazionale, come noto, all'opposizione erano rimasti solo Fratelli d'Italia. 

Ma la polemica della Lega era stata relativa anche e soprattutto alla figura di Urso. Ex colonnello di Alleanza nazionale, da imprenditore ha per anni fatto affari con l'Iran. Secondo Matteo Salvini, proprio la sua vicinanza a Teheran rappresenta un elemento negativo, in quanto Urso avrebbe libero accesso alle informazioni di massima sicurezza nazionale. "Mai un amico di Teheran al Copasir", aveva giurato Matteo Salvini qualche settimana fa, a proposito proprio del giro di affari della Italy World Services di Urso, fondata in piedi nel 2013. "Adolfo è una persona degnissima", lo difendeva il collega di partito Ignazio La Russa. Una querelle chiusa, oggi, ma che rischia di avere strascichi pesanti anche alla luce della battaglia sulla "federazione di centrodestra" e i candidati della coalizione per le amministrative alle porte.

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