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Danilo Toninelli, rissa tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte? La vendetta del re delle gaffe: con chi sta, tutto per una poltrona?

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Sono due gli schieramenti nella partita in cui Giuseppe Conte e Beppe Grillo si giocano il futuro del Movimento 5 Stelle. Da una parte chi sostiene l'ex premier leader e la necessità di rendere il movimento pentastellato più simile a un partito. Dall'altra invece chi si schiera con il fondatore, il cui ruolo nei piani di Conte andrebbe ridimensionato. Ma chi spalleggia per una fazione e chi per un'altra? Presto detto. Oggi i grillini possono contare su 237 parlamentari. Di questi si attribuiscono a Grillo i deputati (162) e a Conte i senatori (75). Tra le motivazioni il fatto più ovvio, che a Palazzo Madama la maggioranza è già al secondo mandato e spera che l’ex premier riesca a trovare il modo di bypassare il divieto di una terza elezione difesa a spada tratta da Grillo. 

 

 

Entrando nel dettaglio, è il Corriere della Sera a fare i nomi. Dalla parte del fondatore pentastellato c'è Carla Ruocco, Vincenzo Spadafora, il capogruppo alla Camera Davide Crippa, il deputato (nonché sottosegretario alla Difesa nei governi Conte I e II) Angelo Tofalo e Danilo Toninelli. Quest'ultimo, intercettato da Lapresse aveva assicurato pieno sostegno a Grillo, ma senza "tradire" il premier: "Beppe Grillo in quanto fondatore del M5s è il massimo vertice, la sua centralità come garante è essenziale, Conte non ha mai pensato di annacquare questa funzione".

Insomma, l'ex ministro sta con due piedi in una scarpa visto e considerato che l'ex premier lo aveva nominato ministro salvo poi sostituirlo nel secondo governo. Con Toninelli ci sono quasi tutti i deputati alla prima esperienza parlamentare. Con l'ex presidente del Consiglio si schierano invece Stefano Patuanelli, la vicepresidente del Senato Paola Taverna, ed Ettore Licheri. Sono loro i tre che nel pomeriggio di venerdì 25 giugno hanno fatto visita a Conte discutendo per oltre due ore al fine (poi invano) di individuare possibili vie d’uscita dall’impasse.

 

 

E ancora, con ogni probabilità si aggiunge l'ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Non manca poi la lista dei non allineati che vede tra questi il ministro degli Esteri, nonché per anni capo politico del Movimento, Luigi Di Maio. Con lui anche il presidente della Camera Roberto Fico Stefano Buffagni, ora deputato e in precedenza viceministro allo Sviluppo economico nel secondo governo Conte.

 

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