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Beppe Grillo ordina, Vito Crimi esegue: "Via all'iter per la votazione", il passo decisivo verso la scissione del M5s

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Il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi ha, attraverso una mail, comunicato al garante Beppe Grillo di aver avviato questa mattina tutti gli adempimenti prodromici allo svolgimento delle votazioni per il comitato direttivo, individuando modalità e tempistiche per la presentazione delle candidature, per le verifiche dei requisiti e per lo svolgimento della votazione, ribadendo che si procederà al voto utilizzando lo strumento di voto messo a disposizione da SkyVote. Lo fanno sapere fonti del Movimento 5 Stelle. Respinta la richiesta del comico e fondatore di votare sulla piattaforma Rousseau, dunque, ma accolta quella, politicamente decisiva, di votare la leadership del Movimento.

"Dicendo questo - è il commento di Annalisa Cuzzocrea di Repubblica a In onda su La7 - sta dicendo che il Movimento segue quello che dice Grillo ma a questo punto è chiaro che Giuseppe Conte seguirà un'altra strada. Suoi gruppi in Parlamento? Prendere tempo e creare un proprio partito? E quanti lo seguiranno? Una cosa è importante: i tre esponenti del comitato di garanzia, i custodi delle regole insieme a Grillo, hanno tutti detto di essere d'accordo con Conte e dunque potrebbero essere i primi a seguirlo. Ci sarà una scissione, e non andrà bene per nessuno".

È il colpo di coda serale di una giornata convulsa, iniziata alle 9 con la visita di Luigi Di Maio a casa dell'ex premier per tentare di mediare, convincerlo a ricucire con Grillo. Conte però non ha mollato di un centimetro. Arrivato all'accademia dei Lincei per la chiusura dell'anno accademico, il ministro degli Esteri si è fermato con l'altro "pontiere", il presidente della Camera Roberto Fico: un confronto durato diversi minuti.

La possibile mediazione, come chiesto da più voci dei 5 Stelle, potrebbe passare dal voto sullo statuto messo a punto da Conte in questi 4 mesi. "Se mi invitano, lo mostro volentieri", è stata l'elusiva, a tratti beffarda risposta dell'ex premier, una sfida bella e buona ai parlamentari grillini. La via della sfiducia del garante, prevista dall'articolo 8 dello statuto, sembrerebbe difficilmente percorribile, perché ai più suona come un parricidio insostenibile, un epilogo che lo stesso Conte non vorrebbe. Peraltro, nelle ultime ore si registra, spiega l'agenzia Adnkronos, nelle file delle truppe 'contiane', un certo raffreddamento circa l'ipotesi di confluire in un eventuale, nuovo partito guidato dall'ex presidente del Consiglio. Senza contare che per molti volti storici del M5S a partire dalla vicepresidente del Senato Paola Taverna, grillina della prima ora, lasciare il Movimento dopo una lunga militanza rappresenterebbe un passo difficile e doloroso. "Emerge anche la consapevolezza", spiegano fonti parlamentari, "che una larga fetta del consenso di cui oggi gode Conte è legato alla prospettiva di una sua leadership nel M5S. Ma fuori dal Movimento, Giuseppe, con un suo partito personale, otterrebbe lo stesso successo?".

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