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Ddl Zan, Roberto Calderoli prepara l'agguato in aula: "Binocolo da cecchino e fucile carico", nel mirino Enrico Letta

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In Senato il 13 luglio ne vedremo delle belle. Nel giorno della discussione del ddl Zan in Aula, la Lega prepara il tutto e per tutto pur di ostacolarla. E chi meglio di Roberto Calderoli per osteggiare Pd e Movimento 5 Stelle? Il vice presidente leghista del Senato, esperto in tranelli dell'ultimo minuto, tira fuori gli artigli: "Ho già preparato il binocolo da cecchino sul ddl Zan. Non presenteremo 82 milioni di emendamenti, come fu per la riforma costituzionale. Niente algoritmo questa volta, però il fucile è carico". La promessa arriva sulle colonne di Repubblica, dove Calderoli non nasconde la volontà di affossare il disegno di legge contro l'omotransfobia. 

 

 

Ma c'è di più, perché secondo il quotidiano di Molinari più nascosto ci sarebbe anche il piano di Matteo Salvini che avrebbe preparato una lettera aperta per tutti i parlamentari. Il titolo non lascia nulla all'immaginazione: concentriamoci su quello che ci unisce. Il riferimento - è quanto sostiene Repubblica - sarebbe a Italia Viva. "I capigruppo della destra e di IV - si legge - ieri hanno avuto lunghi colloqui. "Colloqui alla luce del sole, perché stiamo tentando una mediazione", ha comunque sottolineato il renziano Davide Faraone.

 

 

In effetti sia il Carroccio che Forza Italia hanno tentato di tendere una mano a Enrico Letta allo scopo di pensare a "un progetto condiviso". Ma il niet è arrivato forte e chiaro: "Se ognuno è coerente con quello che viene detto e fatto, il ddl Zan verrà approvato. Sulla calendarizzazione i voti ci sono stati". Il timore è proprio il voto segreto che potrebbe mettere in serie difficoltà il segretario dem. Da giorni si vanno rincorrendo voci su malumori di piddini e Cinque Stelle. Per questo non è detto che qualche inquilino di Palazzo Madama si sfili all'ultimo, forte del voto segreto.

 

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