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Pierpaolo Sileri, la durissima email contro Roberto Speranza: "Seri problemi da più di un anno. E niente stipendi"

Tommaso Montesano
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«Da più di un anno ho seri problemi di comunicazione all'interno del ministero, prevalentemente col gabinetto del ministro». Il 21 giugno scorso, alla Stampa, Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ufficializzava ciò che nel Palazzo si sussurra da tempo: tra gli staff dei due uomini che stanno guidando l'Italia nell'emergenza sanitaria - Sileri e il suo superiore Roberto Speranza - non corre buon sangue. Anzi, si è a un passo dalle carte bollate. L'ultimo atto in ordine di tempo, del 25 giugno, è una diffida ai danni del ministero della Salute presentata dal capo della segreteria di Sileri.

 

 

«Da più di un anno ho seri problemi di comunicazione all'interno del ministero, prevalentemente col gabinetto del ministro». Il 21 giugno scorso, alla Stampa, Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ufficializzava ciò che nel Palazzo si sussurra da tempo: tra gli staff dei due uomini che stanno guidando l'Italia nell'emergenza sanitaria - Sileri e il suo superiore Roberto Speranza - non corre buon sangue. Anzi, si è a un passo dalle carte bollate. L'ultimo atto in ordine di tempo, del 25 giugno, è una diffida ai danni del ministero della Salute presentata dal capo della segreteria di Sileri.

 

 

E però, aggiunge il sottosegretario, non bastasse questo «ci sono quattro persone che hanno lavorato e/o lavorano nei miei uffici che non prendono uno stipendio da sette mesi e dodici giorni. Se accadesse qualcosa di simile nel settore privato, non oso immaginare cosa potrebbero sostenere - giustamente - i sindacati dei lavoratori e magari partiti politici come, ovviamente a mero titolo di esempio, Articolo 1 - Mdp e il M5S». Il riferimento non è casuale, visto che Speranza è uno dei fondatori, nonché il leader di fatto, di Articolo 1 - Mdp o LeU che dir si voglia.

Sileri scrive ad Alessandro Milonis, il direttore delle relazioni "sindacali, organizzazione, sicurezza e salute" dei lavoratori del ministero. Sul tavolo, lo stato in cui versa il proprio staff. Libero si è già occupato del caso, raccontando - il 24 aprile - dello scontro in atto. Quasi tre mesi dopo, il braccio di ferro ha raggiunto il livello di guardia. Con l'ipotesi - se entro 30 giorni dall'invio della diffida da parte dell'attuale capo della segreteria di Sileri, Francesco Friolo, le pendenze non fossero sanate - di passare alla denuncia. Friolo è uno dei quattro componenti dello staff che aspettano di ricevere quanto gli spetta.

 

 

Nello specifico, gli emolumenti per la funzione di capo della segreteria tecnica nel periodo in cui Sileri è stato viceministro: dal 1 settembre 2020 al 12 febbraio 2021. Arco temporale per il quale Friolo ha ricevuto, e solo lo scorso aprile, un acconto di poco meno di 20mila euro a titolo di «arretrati a credito per dipendente manuale». Senza il riconoscimento dell'incarico ricoperto. andata peggio ad altri due componenti dello staff, un tenente e un generale delle Forze armate, che non sarebbero mai stati pagati dal ministero.

Da qui la minaccia di accesso agli atti da parte di Sileri, cui è seguita la mail del 12 aprile a Milonis, nel frattempo diventato vicecapo di gabinetto. Comunicazione alla quale il funzionario non ha mai risposto. Inerzia che ha spinto Friolo ad agire, con la diffida inviata per conoscenza a Inps e Ispettorato nazionale del lavoro.

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