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Virginia Raggi, il retroscena: "Ora chiamo Beppe Grillo". La rabbia dopo le voci sullo scambio tra Giuseppe Conte e Pd

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Uno scambio, poi con smentita, che non è piaciuto a Virginia Raggi. La notizia, poi rinnegata dallo stesso Giuseppe Conte, non era d'altronde delle più indolori per l'aspirante prima cittadina bis di Roma. Diversi retroscena parlavano di un patto tra il nuovo leader e il candidato sindaco di Roma del Pd Roberto Gualtieri: a Gualtieri il sostegno grillino al ballottaggio, a Conte un seggio blindato a Montecitorio, quello di Roma Centro, ora occupato dall'ex ministro dell'Economia. Nulla di più falso, visto che l'ex premier ha ribadito il suo sostegno alla Raggi per la corsa al Campidoglio. Eppure - rivela Il Giornale - negli ambienti più vicini alla sindaca saliva la febbre della rabbia. La Raggi è stata descritta come molto infastidita dall'atteggiamento dell'ex premier.

 

 

"Adesso chiedo aiuto a Grillo", è il messaggio arrivato dal bunker del Campidoglio. La Raggi si rivolgerebbe direttamente al Garante che per Conte, è storia degli ultimi mesi, non nutre grande simpatia. Proprio il loro botta e risposta ha rischiato di mettere seriamente a dura prova la leadership dell'avvocato. E non è detto che il conflitto possa ripresentarsi. 

 

 

Conte - sempre secondo il retroscena - starebbe ben attento a non pestare i piedi a Gualtieri, perché l'ex titolare del Mef nel Conte bis è stato uno degli interlocutori privilegiati nel Pd per il neo leader stellato. Il leader a Cinque Stelle non può neppure perdere d'occhio il suo obiettivo primario: tornare a Palazzo Chigi. Ma per farlo deve solo sperare nell'alleanza con il partito di Enrico Letta. I tempi sono comunque lunghi, ora la parola d'ordine è ostacolare il governo di Mario Draghi senza però arrivare allo strappo.

 

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