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L'aria che tira, Giorgia Meloni: "Al Colle non voglio un uomo di parte. Berlusconi? Ecco chi sogno"

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Sul Quirinale "c'è un errore di impostazione". Giorgia Meloni, ospite di Myrta Merlino a L'aria che tira su La7, spiazza tutti ancora una volta, forse anche gli alleati (sulla carta) di Lega e Forza Italia. Il centrodestra, assicura leader di Fratelli d'Italia, unico partito d'opposizione al governo di Mario Draghi, avrà "per tempo" un candidato per il Colle. Però, sottolinea, "oggi non so dire" se sarà Silvio Berlusconi, ma "è un errore di impostazione, che abbiamo grazie alla sinistra, pensare che il Presidente della Repubblica debba essere un uomo di parte. Per cui a me piacerebbe immaginare una figura che non avesse grandi legami con le parti, ricordo un ottimo Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, la sua elezione fu trasversale". 

 

 

 

 

Che sia proprio il premier Draghi? La Meloni ha un'altra idea: "Credo non sia proprio interessato", la sua "prospettiva" sarebbe un'altra: "Secondo me pensa all'Europa". Con un ruolo da condottiero dell'Unione, evidentemente. 

 

 

 

 

 

In studio dalla Merlino, però, la Meloni rivendica anche l'alterità di Fratelli d'Italia. "Il centrodestra si trova in difficoltà perché le posizioni di Draghi mi pare che siano spostate verso la sinistra", sottolinea polemicamente, mettendo un po' in imbarazzo soprattutto Matteo Salvini. "La federazione tra i partiti di centrodestra che sostengono Draghi era una mossa intelligente, perché il centrodestra sta un po' patendo all'interno della maggioranza ed era inevitabile".  Sulla leadership del campo dei conservatori, la Meloni è chiara: "Non ho padroni e non c'è un padrone nel centrodestra, quando Draghi ha fatto delle cose che condividevo gli ho detto bravo". Un esempio? "Ho fatto una proposta a Draghi sul cashback, l'ha colta e io l'ho ringraziato, sa ascoltare. Ho anche fatto i complimenti al commissario straordinario per l'emergenza Covid, il generale Figliuolo. Se però non condivido una cosa lo dico, non mi piego per una poltrona, non abbiamo padroni". 

 

 

 

 



Un messaggio anche per la sinistra, invitata a "essere precisa quando parla di me, come sono precisa io. Non ho mai sconsigliato il vaccino alle donne incinte ma ho detto che le informazioni sono confuse". Il cavallo di battaglia del Pd e dei progressisti, d'altronde, è la Meloni "no vax": "Non ho mai detto che le donne incinte non devono vaccinarsi - ribadisce la leader di FdI -, io ho un dubbio sulla vaccinazione dei minori, perché il rapporto rischio - beneficio non è così a favore del beneficio. Sandra Zampa sia più precisa, chi parla di me dice un'altra cosa, io sono una e loro sono tremila che mistificano quello che dico".

 

 

 

 

 

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