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DiMartedì, Francesca Donato contro Matteo Salvini: "Come Berlusconi nel 2011, certe amicizie per governare..."

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"Matteo Salvini moderato? Come Silvio Berlusconi nel 2011". Arriva in studio a DiMartedì la "vendetta" di Francesca Donato, europarlamentare che ha lasciato da poche ore la Lega in polemico disaccordo con la linea pro-vax imposta dal Capitano. "Qua ormai comanda Giorgetti", aveva detto a Repubblica. In studio da Giovanni Floris a La7 rincara la dose e azzarda un'altra teoria sul cambio di rotta di Salvini.  

 

 

 

 


Si torna al 2011, l'anno del cosiddetto "euro-complotto" contro Silvio Berlusconi che portò al cambio di governo, con i tecnici di Mario Monti a Palazzo Chigi. Dove oggi siede Mario Draghi, di cui "Berlusconi è tra i più affidabili alleati", ricorda Floris.

 

 

 

 

 

"In quell'epoca - sottolinea la Donato, che oltre che no vax è anche euroscettica - il debito pubblico italiano era al 110% sul Pil, oggi siamo al 160% ma nessuno dice che siamo sull'orlo del fallimento. Perché? Perché allora Berlusconi era molto contestato perché vicino a Putin e a Gheddafi, non aveva una posizione internazionale molto europeista. Più che passato al nemico è diventato moderato, ha abbassato un po' i toni, ha abbassato la cresta, ha smesso di essere amico delle persone sbagliate e quindi tutto è diventato tranquillo". "Come Salvini?", domanda Floris. "In questo Paese per governare bisogna avere delle amicizie di un certo tipo", risponde la Donato con un sorriso velenoso e compiaciuto.

 

 

 

 

 

 

Sui vaccini, peraltro, la Donato rincara: "Su molte cose il segretario ha un punto di vista che era anche vicino al mio, ma dovendo rappresentare un partito che ha molte anime deve fare una sintesi". "Fratelli d'Italia ha una posizione simile alla sua, no?", la butta lì Floris: "Non ho approfondito", taglia corto sorniona la Donato.

 

 

 

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