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Matteo Renzi e la profezia sulle elezioni? Alessandro Sallusti, il sospetto: dietro c'è un nuovo soggetto politico

Alessandro Sallusti
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Matteo Renzi, chiudendo ieri i lavori dell'assemblea del suo partito, ha detto una cosa che tutti pensano, tutti sanno ma che nessuno ha il coraggio di dire, cioè che si andrà a votare il prossimo anno una volta eletto il nuovo Capo dello Stato. Io non credo che Renzi sia dotato della palla di cristallo, né che sappia segreti. Penso che prenda atto che, non tanto questo governo, ma la maggioranza che lo sostiene sia arrivata al capolinea. Su questo siamo d'accordo e non ne abbiamo mai fatto mistero. 

 

I motivi sono ovvi, a partire dal fatto che i gruppi parlamentari, inesperti e stressati da continui ribaltamenti di fronte, non rispondono più in modo certo ai loro leader, in particolare quelli del Pd e dei Cinque Stelle. I quali leader, subentrati in corso d'opera come Letta e Conte, non vedono l'ora di azzerare e ripartire, o come la Meloni incassare il premio di una stagione felice prima che sia troppo tardi. La cosa strana è che apparentemente Renzi non trarrebbe alcun vantaggio dalla fine anticipata della legislatura stante che il suo partito, Italia Viva, oggi ha una pattuglia parlamentare di gran lunga superiore a quella che anche il più roseo sondaggio gli assegnerebbe in caso di ritorno alle urne. 

 

La domanda è quindi perché Renzi lancia il sasso nello stagno. Perché è uno sbruffone? Può essere, ma attenzione. Renzi spesso mente, altre volte inganna ma non parla mai a vanvera. Se dice una cosa è perché ha in mente quella o il suo opposto comunque funzionale a un disegno politico che di solito porta a casa. Io non credo - lo abbiamo scritto più volte - che sia poi così facile sciogliere anzitempo la legislatura per via del fatto che due terzi dei deputati e senatori non saranno rieletti e quindi sono poco propensi a rinunciare a un anno di lavoro che in soldoni vale 150 mila euro. 

Ma forse Renzi ha in testa altro, uno dei colpi da maestro a cui ci ha abituato. Cioè scomporre e ricomporre l'attuale quadro politico per costruire un centro che abbia consistenza elettorale. Come? A proposito di lotta alla mafia, Falcone diceva: seguite i soldi. Parafrasando in politica diremmo: seguite Renzi e la sorpresa è assicurata.

 

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