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Goffredo Bettini peggio di Travaglio, la sparata: "Il piano delle élite per comandarci, perché vogliono far fuori Conte"

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Il più grande sostenitore di Giuseppe Conte è il grande vecchio del Pd, l'eminenza grigia dei giallorossi. Goffredo Bettini, intervistato dal Fatto quotidiano, tesse lodi sperticate all'ex premier oggi leader del Movimento 5 Stelle e boccia Matteo Renzi senza appello. "Non credo che abbia la forza di tumulare alcunché", spiega a proposito della sentenza di morte del leader di Italia Viva a proposito dell'alleanza Pd-M5s.. "Ci sono molte forze in movimento per distruggere la prospettiva politica dell'alleanza tra il Pd e i 5S . Eppure Letta si è rafforzato e ribadisce una prospettiva unitaria e Conte, nonostante una campagna demolitoria e sprezzante che ha dovuto subire, resiste e combatte. I sondaggi danno il suo partito ben oltre il 15% e, dopo la vicenda della Rai, c'è stata un'impennata del suo gradimento tra gli italiani".

 

 

 

 




Conte, sostiene Bettini, "non è affatto un leader debole. Subisce attacchi micidiali proprio perché continua a stare in campo e a riscuotere simpatie e consensi". L'elenco dei suoi meriti fa impallidire perfino un ultrà come Marco Travaglio: "Ha governato bene, Draghi su tanti aspetti continua la sua azione. Ha contribuito alla formazione dell'attuale governo. Sta cambiando il M5S in direzione di un partito ecologista, popolare, europeista e attento alle fasce più deboli della società". Allora, chi vuole farlo fuori, oltre a Renzi? Magari Luigi Di Maio, il leader ombra dei 5 Stelle? "L'interesse - sottolinea Bettini - possono averlo solo i nemici di un nuovo e civile bipolarismo. I fautori di una ammucchiata di potere, in grado di destrutturare il sistema politico italiano per passare la mano a un comando delle élite economiche e finanziarie internazionali dominanti in Occidente".

 

 

 

 

In una  parola, i centristi alla Renzi. "Lavori in positivo, invece di insultare gli altri. Il punto è che tutti i molteplici leader che evocano questa prospettiva centrista, all'atto pratico non riescono a concludere nulla. Difendono i recinti dei loro giardinetti, altro che prateria". All'orizzonte c'è l'elezione del nuovo presidente della Repubblica: "Sono per un presidente di garanzia per tutti; che faccia rispettare la Costituzione e dia prestigio all'Italia nel mondo. Un presidente forte: perché deve essere in grado, dopo questa fase d'emergenza, di riaprire una sana dialettica politica tra il centrodestra e il centrosinistra. Guai a pensare che serva tagliare le ali agli schieramenti per favorire un confuso corpaccione di centro". Il risultato sarebbe aumento dell'astensionismo e rafforzamento di ipotesi "tecniche" a Palazzo Chigi.

 

 

 



 

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