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Roberto Speranza, la minaccia di Pd e M5s: "Se salta lui cade il governo"

 Roberto Speranza

Elisa Calessi
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L'argomento è tabù. In tutta la maggioranza. Da Leu al M5S, dal Pd alla Lega passando per Forza Italia. «Il problema non esiste. A meno che a sollevarlo non sia il centrodestra», dice, off the records, un parlamentare del Pd, ben sintetizzando il clima generale sull'inchiesta di Bergamo che coinvolge i vertici del ministero della Salute sui primi mesi di gestione della pandemia. Chi difende, chi - in privato - esprime dubbi. Nessuno, però, si sogna di sollevare pubblicamente il problema. Per una ragione molto semplice, da tutti confermata: mettere in discussione il ministro della Salute significa mettere in discussione il governo. E nessuno se lo può permettere, nessuno lo vuole. Nessuno se lo sogna. Per ragioni esterne, la quarta ondata, la variante Omicron, e per ragioni interne, assicurare che questa legislatura arrivi alla fine, cosa che tutti vogliono con la sola eccezione dell'unico partito all'opposizione, Fratelli d'Italia. Il primo, del resto, a non voler mettere in discussione il ministro della Salute, centrale in questo frangente in cui si profila una nuova ondata, è Mario Draghi: perché si fida di lui, ha sempre confermato fiducia nei confronti di Roberto Speranza. E perché sa che, in questo momento, vorrebbe dire terremotare l'intero esecutivo.

 

 

TUTTI ZITTI  - Certo, tutti sanno dell'inchiesta di Bergamo, dei 18 mesi di indagine, ormai verso la conclusione, delle audizioni dei vertici del ministero della Salute, dei consulenti tecnici, dei direttori generali e dei vari dirigenti del ministero, sentiti dai magistrati. Tutti sanno dei sei indagati per epidemia colposa e falso. Del piano pandemico non aggiornato, delle chat finite nei fascicoli del pm. E tutti hanno letto, ieri, la prima pagina del Domani che titolava sulle «bugie» e sugli «errori» che avrebbero segnato la prima fase dell'emergenza. Nessuno, però, se la sente di intervenire. «È bene», ci dice un parlamentare dem che ha seguito la vicenda, ma che non vuole essere citato, «che ci sia una indagine che fa luce su quei mesi, anche a tutela di chi è parte lesa. È giusto verificare cosa è avvenuto in quel contesto e abbiamo massima fiducia nel lavoro dei magistrati». Detto questo, «stiamo parlando di una anticipazione giornalistica. La magistratura continui a fare il suo lavoro e quando vedremo il risultato, commenteremo. Fatta salva la presunzione di innocenza».

 

 

NESSUNA CRITICA - Del resto, si dice, «è chiaro che nei primi mesi ci siamo trovati in difficoltà. Nessuno era preparato». La verità, come dice un altro parlamentare del centrosinistra, «è che l'80% dei discorsi tra noi, in questi giorni, riguardano cosa fa Draghi e chi va al Quirinale. Una cosa è chiara: tutti vogliono che la legislatura vada avanti». Anche nel M5S nessuno solleva critiche verso l'operato del ministro della Salute. Anche perché a presiedere l'esecutivo, in quei mesi, era Giuseppe Conte, oggi presidente del M5S e già in difficoltà di suo. Ci mancherebbe che fosse coinvolto pure per questo. «La risposta dell'Italia è stata una delle migliori», si dice tra i Cinquestelle. «L'operato del governo è stato il migliore possibile». Poi, che il piano fosse aggiornato o no e per responsabilità di chi, sta ai magistrati verificarlo. Ma non sarà certo il M5S a mettere in discussione l'azione dell'attuale ministro. Tace anche il centrodestra. La Lega, che pure ingaggia una lotta quotidiana con il ministro Lamorgese, non interviene su questa storia.

 

 

E tace Forza Italia. Da Italia Viva si fa, amaramente, notare che «le uniche inchieste di cui si parla sono quelle che riguardano soltanto Matteo Renzi». L'unico partito a cavalcare l'inchiesta è Fratelli d'Italia che, con Galeazzo Bignami, si chiede quale «fiducia possono avere gli italiani in una fase delicata come quella attuale verso un ministro che sta mentendo sistematicamente dall'inizio della pandemia con l'unico scopo di salvare la propria poltrona al governo». Intanto il procuratore di Bergamo, a proposito delle notizie, ha poi precisato che, allo stato attuale dell'indagine, «non è ipotizzabile alcuna specifica constatazione, sono in corso ovviamente i doverosi approfondimenti e le valutazioni sulle dichiarazioni rese in atti da tutti i soggetti sentiti quali persone informate e sul materiale acquisito». 

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