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Mario Draghi e la Omicron, "la variante Quirinale": stato d'emergenza prorogato, una bomba politica

Mario Draghi

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Lo stato di emergenza in Italia terminerà il 31 dicembre, ma tutto lascia pensare che si andrà verso una nuova proroga. Un passaggio che però non è né scontato né semplice, seppur apparentemente necessario, dato che siamo nel pieno della quarta ondata, è comparsa la cosiddetta variante Omicron e c'è ancora la necessità di una struttura commissariale che si occupi della campagna di vaccinazione, soprattutto in relazione alle terze dosi.

 

 

Per prorogare lo stato di emergenza c’è innanzitutto un’esigenza normativa: quella di cambiare la legge attuale, che prevede che tale stato non può durare più di 24 mesi. Ciò significa che potrebbe essere prorogato soltanto fino al 31 gennaio, mentre l’intenzione di buona parte del governo è quella di “coprire” i mesi che ci separano almeno alla primavera, quindi prolungare l’emergenza almeno fino alla fine di marzo. Sulla proroga, però, c’è anche una questione squisitamente politica: innanzitutto è da verificare la tenuta della maggioranza, con una parte della Lega che sicuramente non sarà d’accordo.

 

 

E poi sullo sfondo c’è sempre l’elezione del successore di Sergio Mattarella: “Se il futuro di Draghi è al Quirinale - è lo scenario tratteggiato dal Messaggero - lasciare Palazzo Chigi in pieno stato di emergenza conclamato dalla proroga rischia di risultare una nota stonata”. Nel frattempo il sottosegretario Pierpaolo Sileri ha fatto la sua previsione: “Credo che ci sarà una proroga. C’è una combinazione di una quarta ondata, che stiamo gestendo bene, a cui però si sta aggiungendo un elemento imprevisto, una variante che porterà a un verosimile aumento dei contagi. Non possiamo certo rallentare proprio ora con la campagna di vaccinazione”.

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