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Roberto Gualtieri, Natale targato Pd: "Romani, non usate la carta da pacchi per i regali"

Roberto Gualtieri

Il piano del sindaco di Roma per ripulire la città non decolla, così implora i cittadini di non impacchettare i regali. E intanto chiede aiuto a Milano

Francesco Specchia
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«Bongiorno monnezza/è l’alba e te ritrovo nella via/è inutile ch’aspetti, ’n ce sta nissuno che te porta via/Nell’aria che olezza, i variopinti montarozzi tuoi/ ovunque tu sei raggiungono l’altezza di un tramvai…». Era il 1987 quando il grande Aldo Fabrizio declamava in tv Bongiorno Monnezza -sulla falsariga del <Buongiorno tristezza di Francoise Sagan- e dipingeva l’eterno pattume della città eterna. Oggi nulla è cambiato.

Monnezza e tristezza, a braccetto, oggi avvolgono di poesia la Roma del neosindaco Roberto Gualtieri. Il quale, all’insediamento aveva promesso «ripulirò la città entro le feste». E, adesso che le feste stanno arrivando chiede ai romani attraverso la sua assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi di fare «meno pacchi di natale, per riuscire a per riuscire a tenere la città pulita serve anche un aiuto da parte della cittadinanza. Per evitare la crisi, c’è bisogno di senso civico». Ecco che cosa serviva per risolvere il problema dei rifiuti: il braccino corto sull’imballaggio, i regali spogliati, lo stop alla prassi obsoleta d’infiocchettare i mega pacchi abitudine cafonissima esaltata dalla famiglia Covelli dei film di Natale dei Vanzina. 

Sicché il pacco dei pacchi nelle feste meste - no coccarde, no origami, no tripudi di carta regalo- viene esaltato da Gualtieri. «Il problema degli imballaggi non è uno scherzo» insiste l’assessore Alfonsi «come amministrazione abbiamo messo in campo tutte le azioni possibili per migliorare la raccolta, che era  in crisi, e per trovare nuovi sbocchi per l'immondizia che viene prodotta a Roma. Ma Natale è un periodo particolarmente complicato, proprio per i pacchi. Cresce la produzione dei rifiuti, che invece deve diminuire. A partire dalle carte dei regali». Oddio, il regalo sconfezionato nelle feste francescane è assai à la page, fa molto Greta Thumberg. Ed è utilissimo all’arte del riciclo. 

Dice il sindaco: «Io non ho la bacchetta magica. Ma il piano di pulizia straordinaria è partito». La mission del «Natale pulito»  l’ha presa proprio a cuore. All’Ama, dove l’assenteismo  era diventato un caso da studio, in effetti, si è già visto un prodigio: sono calati i dipendenti in malattia. Magia del bonus (360 euro per chi lavora dal 22 novembre al 9 gennaio) voluto dall’ineffabile giunta dem. Al netto delle polemiche, ha già fatto registrare l'inversione di trend storici. Gli assenti, solo nella prima settimana, sono diminuiti del 10%. Spariti gli assenteisti, ora devono sparire i sacchi di monezza. Perché, diciamolo, la monnezza a Roma resta il mistero mariano. Molti pensano che si autoaccumuli per partogenesi.

Nel 2019 Filippo Roma delle Iene di Mediaset, mandò in onda l’intervista anonima  di un operatore della Roma Multiservizi, società che raccoglie i rifiuti per conto di Ama. Da lì si scoprì che gli addetti alla raccolta, indottrinati dai loro capi, non solo non raccoglievano la monnezza di notte e a negozi chiusi; ma fingevano di raccogliere pur  strisciando  il badge forsennatamente, e se ne andavano ingoiati dalla notte. Le iene avevano documentato tutto, con tanto di riprese dei truffatori e delle targhe dei camioncini della spazzatura. E, voilà, ecco svelato perché a Roma la monnezza si accumula e la città è «tutta una merda» come riconosceva, intercettata, Virginia Raggi. Non accadde nulla. Gualtieri quel servizio deve averlo visto. 

Non è un caso che, in queste ore, l’Ama riaccenda il sistema di tracciamento dei mezzi della flotta aziendale: gli autocompattatori, misteriosamente spenti da sei anarchici anni, vengono ridotati di Gps. Camion e squaletti della monnezza saranno monitorati nei loro giri; e ad essi si aggiungono 49 nuovi mezzi. Ma non basterà per cancellare i “variopinti montarozzi” che nessuna amministrazione è mai riuscita a spianare. Il Pd tenda l’impossibile per non sprofondare nelle sabbie mobili capitoline. Anche per cercare di  ordinare il caos Atac, Gualtieri ha chiesto aiuto a Beppe Sala, e dalla milanese Atm arriva Arrigo Giana, «nel doppio ruolo:  presidente di Atac, e direttore generale di Atm». Cosa mai vista in natura. Finora. Intanto i romani pensano  a come non incartare i loro regali. Forse li porteranno, sfusi, sotto l’albero e senza poesia, direttamente orde di cinghiali vestiti da Babbo Natale…

 

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