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Quirinale, Mario Draghi teme Giuliano Amato: la mossa per frenare la corsa del Dottor Sottile

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“Ora Mario Draghi sfida i partiti per far ‘bruciare’ Giuliano Amato”. È la chiave di lettura data dal Fatto Quotidiano su quanto accaduto nella conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio, che sostanzialmente si è auto-candidato per il Quirinale ma allo stesso tempo ha fatto capire di essere disposto a rimanere a Palazzo Chigi, a patto però che venga trovato un altro nome per il Colle condiviso da questa ampia maggioranza.

 

 

Secondo il Fatto attualmente Amato è l’unico reale competitor di Draghi per la successione di Sergio Mattarella, che invece ha resistito a qualsiasi richiesta di bis ed è pronto ad uscire di scena. Un primo passaggio fondamentale per la corsa quirinalizia lo ha fatto proprio Draghi, che ha sottolineato di ritenere che se la maggioranza si pacca e il presidente della Repubblica viene eletto da una “compagine” diversa da quella che sostiene l’attuale governo, allora quest’ultimo non può rimanere in piedi. In questo modo Draghi ha inviato un messaggio chiaro: o mandate me al Quirinale oppure trovate un altro nome da votare tutti insieme e io continuo a Palazzo Chigi.

 

 

“Amato non è del tutto semplice come soluzione - si legge sul Fatto - indigesto sia per i 5 Stelle sia per molti leghisti. Ma in chiave anti-Draghi e contro il rischio di elezioni anticipate potrebbe venir fuori. Magari con la scelta finale di spostarsi su di lui anche di Matteo Renzi che nel 2015 gli preferì Mattarella, rompendo così il patto del Nazareno”.

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