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Giancarlo Giorgetti, il retroscena sul Cdm: Asse coi 5 Stelle contro Speranza e Pd. Green pass e Quirinale,

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Non è andato tutto liscio nel CdM sulla nuova "stretta" del governo contro il Covid e i no vax. I retroscena riferiscono di un Giancarlo Giorgetti in contrasto con Pd e Roberto Speranza, i fautori della "linea dura". Il ministro leghista avrebbe fatto "asse" con i colleghi del Movimento 5 Stelle costringendo così il premier Mario Draghi, a sua volta filo-rigorista, a mediare e rinviare di fatto alla prossima riunione, a inizio gennaio, le nuove e più rigide misure. Nello specifico, lo scontro e la tensione sono esplosi al momento di discutere sull'obbligo di Super Green pass (vale a dire, di vaccino) per accedere al posto di lavoro

 

 

 

 

Sull'onda del bollettino da 98mila contagi (un record che sarà tristemente destinato a venire ritoccato con cadenza, forse, giornaliera nelle prossime settimane) il ministro della Salute era convinto di poter agevolmente imporre la propria linea anche sul lavoro, condivisa anche dal forzista Renato Brunetta, ministro della Pubblica amministrazione. Invece il titolare dello Sviluppo ha fatto le barricate. "Non siamo stati solo noi, anche i 5 Stelle...", ha rivelato mercoledì sera Giorgetti, aprendo di fatto una crepa trasversale nella maggioranza. "Diversi deputati, non senza malizia - scrive in un retroscena il Corriere della Sera - incrociano con la partita del Quirinale che agita trasversalmente i partiti. Vorrebbe dire che nemmeno il dramma della pandemia è tenuto al riparo da quelle strategie e alleanze che si fanno e si disfano in vista della partita cruciale di fine gennaio".

 

 

 



Proprio per questo dalla Lega minimizzano, parlando di un confronto solo "sul merito", anche perché come detto sul tema si tornerà tra pochi giorni, dopo le feste. Dal fronte rigorista però alimentano la tensione: "Abbiamo fatto la guerra", riferisce al Corsera un esponente anonimo del groppone formato da Pd, Forza Italia, Leu e Italia Viva. Difficile, alla luce dei dati sui contagi e degli altri provvedimenti presi (dal Super Green passi obbligatorio sui mezzi pubblici alla quarantena abolita solo per i vaccinati con terza dose o seconda effettuata da meno di 4 mesi) che al prossimo CdM non prevalga la linea dura contro i no vac anche sul lavoro. Un lockdown di fatto a cui si potrebbe aggiungere la misura estrema, a cui il Pd si è già detto favorevole: obbligo di vaccino. Se per qualche categoria o per tutti gli italiani, si vedrà.

 

 

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