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Giuseppe Conte, "adirato" per l'intervista di Bettini. Il M5s: "Ricordatevi chi siamo". Quirinale, caos giallorosso prima del voto

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Non l'ha presa bene, Giuseppe Conte. Anzi, stando ai retroscena forniti da fonti a lui vicine, l'ex premier sarebbe letteralmente "adirato" per l'intervista di Goffredo Bettini al Corriere della Sera. L'eminenza grigia del Pd, che secondo molti è uno dei consiglieri di Conte nel quadro del "nuovo centrosinistra", l'ha definito "più leader di governo che capo di partito". Non il massimo per quello che, a tutt'oggi, è la guida del Movimento 5 Stelle.

La situazione è incandescente, e non è un caso che Conte abbia convocato una riunione della cabina di regia grillina per questa sera, alle 22. Il ministro Stefano Patuanelli e Riccardo Ricciardi hanno voluto avvertire il Pd: "Se l'unità d'intenti in vista del Quirinale è rappresentata da interviste e colloqui rilasciati alla stampa in cui si esprimono giudizi sul M5s e il suo leader politico, cosa che non ci permettiamo di fare specialmente in questa fase, direi che la direzione di marcia della coalizione non è quella giusta". "Agli alleati e a tutte le forze politiche - aggiunge Ricciardi - ricordiamo che siamo la prima forza in Parlamento: nessuno creda che si possa eleggere il presidente della Repubblica e, conseguentemente, garantire una continuità di governo senza il Movimento".

Dalle riunioni dei vertici M5s che si susseguono in queste ore, sussurra l'agenzia Adnkonos, filtrerebbe tutta la "amarezza" di Conte per quelle parole, definite "inattese e pesanti, soprattutto alla luce del rapporto di amicizia e stima che lega i due. Una sintonia che, in passato, è costata anche molto all'ex premier, perché vista di cattivo occhio nelle file del Movimento". Qualche mese fa, proprio Conte aveva partecipato alla festa di compleanno di Bettini, provocando più di un mugugno tra i grillini che avevano iniziato a considerare l'avvocato più organico al Pd che al Movimento. "La verità - riferisce una fonte autorevole dei pentastellati - è che oltre alla gente comune anche tutti i politici riconoscono Conte come uomo leale. Ma è proprio la lealtà che spesso manca in quelli di lungo corso, abituati ai giochini della vecchia politica...".

Irridente il commento di Dagospia: "Che psicodramma d'amore! Ora che è stato 'tradito' dal suo consigliere politico Bettini, Conte con chi farà la strategia politica per il Colle? Con Casalino?". Bettini, dal canto suo, forse compreso in ritardo il guaio politico creato in un centrosinistra già di suo totalmente allo sbando riguardo alle candidature per il Quirinale, intervistato dal sito TPI ha provato a correggere parzialmente il tiro: "Ho sempre creduto e credo soprattutto che nelle prossime ore il rapporto tra il Movimento 5Stelle e il Pd sia fondamentale per ricercare la soluzione più autorevole e unitaria circa la Presidenza della Repubblica. Nella sintesi del mio pensiero, riportata oggi dal Corriere della Sera, c’è il rischio di un fraintendimento. Lo voglio chiarire nel modo più netto. Ritengo il lavoro che sta svolgendo Giuseppe Conte prezioso per il suo movimento e per la stabilità della democrazia italiana. Stimo Conte umanamente e politicamente".

"Credo, e l’ho sempre ribadito con una schiettezza che spesso mi ha fatto pagare qualche prezzo, che il governo da lui presieduto in alleanza con il Pd abbia fatto un gran bene all’Italia e l’ho difeso fino all’ultimo. E credo anche che il suo impegno come leader dei 5 Stelle è solo all’inizio e sta dando i suoi frutti. Il suo è un lavoro oggettivamente difficile, per la natura stessa del movimento che dirige, per l’impegno di responsabilità che ha dovuto assumere a sostegno del governo Draghi, per la sovranità limitata che tutti i partiti hanno dovuto esercitare nella fase di emergenza. Penso che i risultati di Conte si vedranno meglio con il passare del tempo". Basterà a riportare la pace?

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