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Quirinale, "molte meno schede bianche del previsto": tam-tam a Palazzo, il segnale degli elettori in rivolta

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Sulla carta, il partito di "Bianca Scheda", aveva 917 voti, contando i tre blocchi sui quali poteva contare: 455 voti del centrodestra, 413 del centrosinistra, 49 centristi. Invece, le schede bianche, alla fine del primo voto risultano appena 672, cioè esattamente 245 voti in meno di quanti ne dovevano risultare. Una debacle, per tutti i grandi partiti che non controllano i loro parlamentari. Non solo i 5 Stelle, ma proprio nessuno. Su 1009 grandi elettori i conti dei partiti fanno acqua da tutte le parti. Il più votato è l'ex giudice costituzionale Paolo Maddalena, seguito dall'attuale capo dello Stato, Sergio Mattarella (16); poi tanti nomi con poche preferenze. Si parla, ovviamente, del primo voto sul Quirinale, mentre il secondo è tutt'ora in corsa. E l'esito, quasi scontato, sarà molto simile. 

 

 

"La verità politica è un'altra e dice che i parlamentari temono il voto anticipato, il vitalizio che non scatta, lo stipendio che sfuma. "Quello che non va è l'umor nero dei parlamentari, del peone medio. Il quale si sente così sfrattato e defraudato del suo potere che, nella sola occasione in cui può davvero contare (l'elezione del Capo dello Stato) grazie al voto segreto e al potere di diventare franco tiratore, decide di prendersi la rivincita. Ieri almeno è andata così, da oggi, invece, chissà", rivela il Giorno.

 

Dopo i 16 voti di Mattarella, tanti nomi con poche preferenze. Si va dai magistrati Carlo Nordio e Nicola Gratteri alle donne Elisabetta Belloni e Marta Cartabia, da Silvio Berlusconi, Ettore Rosato, Umberto Bossi, Pierluigi Bersani, fino a Francesco Rutelli, Walter Veltroni, Marco Cappato. Ma c’è chi pesca nel mondo del giornalismo (Bruno Vespa in testa ma anche Alfonso Signorini e Claudio Sabelli Fioretti) e dello sport (Claudio Lotito) e chi in quello dello spettacolo (Amadeus, Signorini).

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