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Sergey Lavrov, il messaggio minatorio ad ogni singolo parlamentare italiano: l'ultima minaccia del ministro di Putin

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"Siamo pronti al dialogo". Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov gioca come suo solito due parti in commedia, quella del falco e della colomba. Il rispettatissimo uomo della diplomazia di Vladimir Putin assicura che Mosca ha intenzione di tenere vivo il dialogo con la Nato e l'Europa, esprimendo il favore per il tentativo di mediazione del presidente francese Emmanuel Macron. Contemporaneamente, però, Lavrov punta il dito contro l'Occidente accusando i leader di pensare alla guerra nucleare contro la Russia. "Tutti sanno che una terza guerra mondiale può essere solo nucleare, ma attiro la vostra attenzione sul fatto che questo è nello spirito dei politici occidentali, e non in quello dei russi", ha sottolineato durante una conferenza stampa online. Riferendosi in particolare alle recenti dichiarazioni dei suoi omologhi francese e britannico, Jean-Yves Le Drian e Elizabeth Truss, che evocavano la "dissuasione nucleare" e il rischio di una guerra contro la Russia. 

 

 

 

Siamo tuttavia dalla parti del rovesciamento delle verità orwelliano, o credendo alla buonafede del Cremlino, da quelle dalla totale incomunicabilità tra i due blocchi. A sentire gli onorevoli italiani, però, Lavrov altro non è che il perfetto rappresentante della "arroganza" del regime di Putin. E' diventato un caso, in fatti, la lettera dell'ambasciatore russo in Italia Sergey Razov inviata a tutti i parlamentari di Camera e Senato dai toni molto "cortesi" ma con un allegato ben più minaccioso. Vale a dire la dichiarazione dello stesso Lavrov, in cui si sottolinea come le sanzioni dell'Unione europea contro la Russia non resteranno "senza risposta". "L'ho ricevuta anche io, come componente della Commissione Difesa della Camera dei deputati - scrive su Facebook il deputato questore Francesco D'Uva, del Movimento 5 Stelle -. La comunicazione formale ci è arrivata a seguito dell'approvazione da parte del Parlamento italiano degli aiuti in favore dell'Ucraina e del popolo ucraino". "Ritengo - sottolinea il grillino - sia inammissibile un simile comportamento da parte dell'ambasciata russa e rimando con decisione al mittente l'avvertimento inviatoci: non mi farò e non ci faremo intimidire. Il nostro Paese non arretrerà sul sostegno e sull'aiuto al popolo ucraino. Anzi, come già espresso in Parlamento e nelle altre sedi istituzionali, condanniamo con fermezza l'invasione ingiustificata e massiccia dell'Ucraina da parte della Russia, avvenuta in totale spregio del diritto internazionale".

 

 

 

 

"I cittadini e le strutture della Ue coinvolti nella fornitura di armi letali e di carburante e lubrificanti alle forze armate ucraine saranno ritenuti responsabili di qualsiasi conseguenza di tali azioni nel contesto dell'operazione militare speciale in corso. Non possono non capire il grado di pericolo delle conseguenze", scriveva Lavrov. Parole risuonate come una minaccia personale a ogni singolo parlamentare italiano. Proprio il ministro della Difesa Lorenzo Guerini non ha esitato a parlare di "arroganza del regime russo" e molti hanno contestato la modalità "irrituale" con cui Mosca ha fatto arrivare il messaggio. Un vero e proprio "messaggio minatorio" ad personam.
 

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