Cerca
Logo
Cerca
+

Mario Draghi invia altre armi all'Ucraina, il giallo del testo "secretato"

  • a
  • a
  • a

L'Italia invierà altri aiuti all'Ucraina. In concomitanza con la Nato, il governo sta lavorando a nuove forniture. Il termine è l'offensiva di Mosca in Donbass, attesa per martedì o mercoledì. Per questo Mario Draghi, assieme alla Difesa, gli Esteri e l'Economia, sta dando vita a un decreto interministeriale. Quest'ultimo, a differenza di quello dell'Alleanza atlantica, non dovrebbe vedere la luce prima di metà della prossima settimana. Anch'esso - come il primo provvedimento di inizio marzo - resterà secretato e sarà visionabile solo dal Copasir. Tra gli aiuti ci potrebbero essere secondo Il Giornale i missili anti-carro, i mezzi blindati Lince e le munizioni. 

 

 

 

"C’è un decreto del Parlamento - conferma  il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè - che autorizza a mandare armi fino al 31 dicembre del 2022 se fosse necessario, e questo si fa attraverso successivi decreti interministeriali. Io non escludo affatto che rispetto alle esigenze del governo ucraino siano inviate nuove armi al confine dell’Ucraina". Oltre agli aiuti militari, l'esecutivo dovrà fare i conti con un altro provvedimento che prima o poi diventerà inevitabile: l'embargo del petrolio russo. D'altronde, come ricordato dallo stesso premier, tutti i soldi che giungono a Vladimir Putin non fanno altro che finanziare l'invasione militare in Ucraina.

 

 

Il problema però è la tempistica: il 24 aprile la Francia sarà alle prese con il ballottaggio presidenziale tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen. Mentre la Germania, come l'Italia dipendente dalla Russia, deve ancora metabolizzare il suo via libera. Da qui la necessità di prendere ancora un po' di tempo. Intanto la Commissione Ue ha bocciato la pretesa del presidente russo, che ha chiesto il pagamento del gas in rubli. Questo vìola le sanzioni adottate dall'Ue nei confronti della Russia, visto che cambia il quadro legale dei contratti già stipulati. 

 

Dai blog