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Ruby Ter, torna l'assalto giudiziario su Silvio Berlusconi: la richiesta della toga

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"Berlusconi decise di pagare per il silenzio e le menzogne" di Ruby e delle altre ragazze che animavano le feste: questa l'accusa che la Procura di Milano muove contro il leader di Forza Italia nell'ambito del processo sul caso Ruby Ter. Tra gli imputati non solo il Cav ma anche Karima El Mahroug, meglio conosciuta come Ruby, e altre 26 persone tra "ex olgettine", modelle e personaggi noti ospiti della villa San Martino ad Arcore. Durante la seconda requisitoria, il pm Luca Gaglio ha portato sul banco nuove accuse. La prima invece, con la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, si era tenuta il 18 maggio scorso.

 

 

 

I pm Gaglio e Siciliano - come riporta FanPage - hanno chiesto per Berlusconi sei anni di reclusione per corruzione in atti giudiziari e la confisca per 10 milioni e 800 mila euro. Per Ruby, invece, cinque anni per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari. "Vi è stato un accordo per le false testimonianze e si deve comprendere nel pacchetto anche la soluzione aggiuntiva di non rilasciare interviste ai media in senso contrario a quelle rese davanti ai giudici", ha affermato il pm Gaglio, secondo cui Berlusconi proprio per questo avrebbe garantito un reddito mensile da 2.500 euro e una casa. 

 

 

 

Diversa la versione della difesa, secondo cui invece quei soldi avrebbero rappresentato solo un risarcimento. La reputazione delle persone coinvolte, infatti, era stata compromessa dallo scandalo venuto a galla. Parlando di Ruby, poi, il pm ha detto: "Le centinaia di migliaia di euro che spendeva le venivano consegnate, tramite il suo legale Luca Giuliante, da Berlusconi. Lei più di così non poteva spendere, più di così c’era solo buttare i soldi dalla finestra".

 

 

 

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