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Giuseppe Conte: "Ha offeso tutti", attacco senza precedenti a Di Maio. I big a rischio rielezione

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Una crepa che difficilmente si risalderà, quella all'interno del Movimento 5 Stelle. Protagonisti Luigi Di Maio e Giuseppe Conte. L'ex leader aveva lanciato una chiara frecciata a quello attuale, spiegando che "alle Comunali non siamo mai andati così male, il nostro elettorato è disorientato, non è ben consapevole di quale sia la visione". Ma ad oggi Conte non sta a guardare: "Un aspetto che trovo molto offensivo nelle parole di Di Maio è quando dice che imitiamo Matteo Salvini ed evoca il Papeete. È un'offesa al M5S e alla sua stessa comunità".

 

 

L'ex premier ribadisce di essersi assunto "tutte le responsabilità". Per lui si tratta di "un fatto storico che alle amministrative non abbiamo mai brillato. Però siamo una comunità in cammino che ha vissuto vari traumi, bisogna con umiltà dare tutti un contributo. I portavoce hanno girato il territorio, il ministro Di Maio lo ricordo solo a fare una foto con me in due paesi della Campania. Si è comunità anche nelle difficoltà". Ma non è finita qui, perché raggiunto da Repubblica Conte si toglie più di un sassolino dalla scarpa: "Di Maio mi fa sorridere. Quando lui è stato leader, lo statuto prevedeva solo il capo politico, quindi suggerirei prudenza con le lezioni di democrazia interna. Oggi c'è un consiglio nazionale, il Movimento sarà l'unica forza politica che permetterà a tutti gli iscritti di esprimere dei rappresentanti nel consiglio nazionale".

 

 

Quelle del ministro degli Esteri sono parole che hanno dato spazio a diverse teorie. Da tempo infatti sui grillini aleggia lo spettro di una nuova forza politica. E, ora come ora, lo stesso leader M5s non la esclude: "Non lo so e non posso essere nella testa di Di Maio, questa uscita è sorprendente. Persone che gli sono vicine parlano di scissione". Insomma, tutto fa pensare che i Cinque Stelle si stanno spaccando. Complice l'appuntamento in Aula di Mario Draghi, che dovrà chiarire la posizione sull'invio di armi in Ucraina. Anche in questo caso Conte è pronto a fare battaglia: "Noi presenteremo una risoluzione, abbiamo l'ambizione di portare la nostra posizione nel dialogo e dare un contributo perché prevalga. Sì a un negoziato di pace". Ma Di Maio sembra pensarla diversamente.

 

Intanto anche Beppe Grillo ha rotto il silenzio. Il fondatore del Movimento 5 Stelle ha chiarito una volta per tutte: il terzo mandato non si farà. E così il post sul blog delle Stelle rischia di creare il caos tra gli attuali 227 parlamentari pentastellati. Di questi 66 stanno per completare il secondo mandato tra Palazzo Madama e Montecitorio e dunque uno su tre rimarrebbe fuori dalle liste. Tra questi spunta Di Maio, Sergio Battelli (presidente della commissioni Affari europei della Camera) o la viceministra dell'Economia Laura Castelli e il presidente della Camera Roberto Fico, ma anche la vicepresidente del Senato Paola Taverna. E ancora: Fabiana Dadone, Federico D'Incà, Danilo Toninelli, il capogruppo alla Camera Davide Crippa, il sottosegretario Manlio Di Stefano e il probiviro del partito Riccardo Fraccaro. 

 

 

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