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Luigi Di Maio al Quirinale da Mattarella, tam tam impazzito: "Le dimissioni dei ministri"

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Dopo la scissione nel Movimento 5 Stelle, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è stato ricevuto al Quirinale dal presidente Sergio Mattarella. Qualcuno, nelle ultime ore, ha addirittura parlato dell'ipotesi di dimissioni dalla Farnesina, francamente irrealistica anche perché l'asse con il premier Mario Draghi è, se possibile, ancora più salda proprio in virtù della nascita dei gruppi "dimaiani" alla Camera e al Senato. 

"Non credo che questo significhi che qualcuno lascerà la maggioranza, oggi il gruppo del Movimento 5 Stelle ha dimostrato tenuta", ha commentato il senatore del Pd Andrea Marcucci, sintetizzando le speranze del Nazareno. Crisi di governo scongiurata? Forse sì, ma il ministro degli Esteri avrà parlato con Mattarella anche degli spostamenti che interesseranno alcuni membri dell'esecutivo, non secondari, E intanto Alessandro Di Battista, furibondo, ha chiesto a Giuseppe Conte di ritirare i suoi, di ministri.

Sono al momento cinquanta alla Camera e undici al Senato, i 5 Stelle pronti a seguire il ministro, e fra questi infatti ci sono 5 degli 11 fra sottosegretari e viceministri in quota Movimento. E' l'ultimo conteggio che circola fra Montecitorio e Palazzo Madama sulla raccolta firme partita questa mattina da parte di alcuni parlamentari vicini al ministro degli Esteri, per la formazione di un gruppo autonomo alla Camera e di una componente del Misto al Senato. Numeri che, confidano i parlamentari in rotta con la gestione di Giuseppe Conte, sono destinati ad aumentare dopo i ballottaggi di domenica. "E' stata l'accelerazione di un processo iniziato mesi fa, da quando la linea del M5s sul Quirinale ha cominciato a creare disagi a molti", spiega uno degli undici senatori pronti a dimettersi dal M5s, chiarendo che oggi c'è stata la svolta in un momento delicato per la risoluzione sull'Ucraina "proprio per chiarire che era grave discordare con il governo sulla politica estera". Altro obiettivo, si ragiona fra i parlamentari vicini a Di Maio, era evitare che la mossa fosse letta come pretestuosa se ravvicinata nei tempi ad altre decisioni che attendono il M5s, come quella sul doppio mandato. Su 227 parlamentari 5s (155 alla Camera e 72 al Senato), oltre un quarto sono pronti quindi a mettersi alle spalle il Movimento, considerando anche il senatore Emiliano Fenu, che avrebbe deciso di lasciare il suo gruppo ma non per seguire Di Maio. Fra i quarantanove deputati che hanno finora sottoscritto per la creazione di un nuovo gruppo (un cinquantesimo ha dato la parola, ma deve ancora firmare), secondo quanto si apprende ci sono anche il viceministro dell'Economia Laura Castelli, il questore della Camera D'Uva, Vincenzo Spadafora, il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, quella per il Sud Dalila Nesci e quello per la Salute Pierpaolo Sileri. Nell'elenco viene aggiunto anche Simone Battelli, presidente della commissione Politiche Ue, Vittoria Casa che presiede la commissione Cultura e Filippo Gallinella, a capo della commissione Agricoltura. Fra i senatori ci sono il sottosegretario alla Giustizia Anna Macina Primo Di Nicola, Vincenzo Presutto, Trentacoste, Campagna, Donno, Vaccaro e Simona Nocerino. 

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