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Lilli Gruber imbarazza Bernabè: "Perché voi poteri forti appoggiate Di Maio"

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La scissione di Luigi Di Maio dal M5s vista da un rappresentante dei cosiddetti "poteri forti". Franco Bernabè, supermanager e storico amico del fondatore dei 5 Stelle Gianroberto Casaleggio, ospite in studio di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, parte da una presupposto: "Gianroberto era un idealista, la sua era una utopia, quella della politica come volontarismo e servizio temporaneo al Paese anziché una professione. Ma la politica richiede esperienza e si ispira a due criteri: la responsabilità e i valori, quelli che ispirano movimenti religiosi e rivoluzionari. Di Maio ha semplicemente trasferito il proprio modo di far politica dall'etica dei principi all'etica della responsabilità". 

 

 

 

La Gruber stuzzica il suo ospite: "Oggi Di Maio, alla sua prima riunione con i fuoriusciti, ha detto basta con populismi e sovranismi. E' credibile con queste giravolte e queste capriole? Se posso dirlo con malizia, lei e quelli dei poteri forti adesso non siete più scettici perché Di Maio non è più contrario?".


La Gruber, Di Maio, Bernabè e i poteri forti: guarda qui il video di Otto e mezzo
 

"Io 3 o 4 anni fa, qui, dissi che Di Maio è una persona di grande intelligenza e che impara molto velocemente. Ha lavorato sulla sua esperienza, è un politico vero mentre Conte non lo è. Radicalizzazione dei 5 Stelle? Io non vedo Conte nelle vesti di rivoluzionario, così come non vedo Di Maio". 

 

 

 

 

"Ma chi è rimasto nei 5 Stelle? Quelli più scamuffi e gli incompetenti?", domanda la Gruber perfida. "No, sono rimasti quelli più fedeli agli ideali di Casaleggio, ideali che vanno bene però per un partito di opposizione, non per un partito che è stato 3 volte al governo".

 

 

 

 

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