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Frecce Tricolori, la sinistra all'attacco: "Seminano morte, non devono volare"

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Francesco Specchia
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Ci mancavano solo le Frecce Tricolori trattate come i cavalli di fuoco di Attila, i triplani Fokker del kaiser, i cingolati russi in Ucraina. Ci mancavano solo gli Mb339, jet simbolo della pattuglia aerea acrobatica più stimata del mondo, ridotti a «strumenti di guerra», e di morte, e disperazione; e, per di più -diavolo- considerati tossici importatori di emissioni di Co2. Ci mancava, insomma, un alito di grottesco nel cieli del Piemonte. Ci mancava solo il Pd di Arona, nel novarese, che, alla notizia dell'Arona air show, -spettacolo di volo acrobatico organizzato dal vicesindaco e deputato naturalmente leghista Alberto Gusmeroli con la partecipazione della Pattuglia Acrobatica Nazionale- comunica i suoi ferali dubbi non solo sullo show in programma nel prossimo fine settimana; ma perfino sull'essenza stessa delle Frecce. «Non neghiamo» affermano i Dem aronesi in un vibrato appello alla stampa «la grande spettacolarità di vedere esibirsi assi dell'aria e mezzi tecnologicamente avanzati. Possiamo per un attimo restare a bocca aperta, ma non possiamo però dimenticare che quegli stessi velivoli sono utilizzati da una forza di invasione e occupazione come strumenti di guerra in ben altri scenari, così non possiamo acriticamente assistere a tanto sfoggio di virile potenza senza interrogarci sui significati che si nascondono dietro a tutto questo». Non possiamo dimenticare la virile potenza, dicono i democratici, dopo aver applaudito, in atto di contrizione.
 

 

 

STOP DIVERTIMENTO E aggiungono, però: «La nostra aeronautica è impegnata oggi in scenari drammatici, nella difesa di un popolo aggredito e ad essa va il nostro sostegno. Ma è proprio questo che dobbiamo guardare con realismo e consapevolezza a cosa ci viene proposto per il nostro divertimento lacustre». Cioè, tradotto: urge tarpare le ali ai dieci assi dell'aviazione griffati Airmacchi e targati Aviazione militare, che di mestiere hanno sempre riempito i cieli d'orgoglio patriottardo. A sostenere la suddeta tesi, con un tempismo perfetto, ecco pure l'intervento di ecologisti in affanno. Gente tipo il segretario del locale circolo Dem Gianluca Ubertini assalito da sinceri dubbi shakespeariani («quale inquinamento viene generato dalla due giorni di sorvoli, dal flusso di migliaia di persone atteso e auspicato? Quale l'impatto acustico?»). O tipo i prodi della Legambiente, sempre locale, quella neanche di Novara ma di Basso Verbano, drammaticamente impetuosi («è un evento anti-ecologico. Come ballare con l'orchestra sul Titanic mentre intorno tutto va a rotoli»).
Ora, ovviamente, quando trascini una polemica sul piano politico, gli stracci che volano nulla hanno d'elegante. Lo si è vinto con i presunti stupri degli alpini attizzati dalla sinistra, liquefatti dai giudici e dal buonsenso. Sicchè, il centrodestra si chiude in quadrata palange attorno alle Frecce. E reagisce a quella che ritiene una provocazione, dato che -parlamoci chiaro- ci fosse stato qualcuno del Pd che abbia sollevato una brezza polemica nei confronti del sindaco compagno di partito di Rimini che organizzò un'identica manifestazione il mese scorso. Il centrodestra reagisce. E, attraverso l'europarlamentare Alessandro Panza parla di «polemica stucchevole». Ed esalta il sindaco di Arona Monti e, appunto, il vicesindaco Gusmeroli descritti ora come patrioti ineffabili ora come occhiuti amministratori; i quali hanno a cuore le importanti ricadute delle acrobazie delle Frecce Tricolori sull'intera filiera economica del Lago. Il dato è che arriveranno 100mila visitatori: manna dal cielo tusristico. E qualcuno, da questa parte politica, fa sommessamente notare lamole di false informazioni sui Mb339 «usati altrove come strumenti di guerra»; quando, in realtà, in guerra l'Italia ci manda i Tornado. E i jet delle Frecce sono, semplicemente, pregiati velivoli d'addestramento, non utilizzati in missioni belliche ufficial. S e non da piccoli eserciti come quello del Perù che, finora, non risulta in conflitto con chicchesia. Anzi, per dirla tutta, il modello più avanzato dell'Mb339- l'M346 master-oggi risulta essere uno dei modelli d'addestramento aviatorio più quotati al mondo. Un simbolo indiscusso dell'eccellenza italiana.
 

 

 

CHIAMALE EMISSIONI Ecco, aldilà delle trite polemiche sulle emissioni dei jet; sull'opportunità di uno spettacolo che una volta dava gioia agli occhi e ora viene spacciato come quello dell'Enola Gay pronto asganciare l'atomica; o sugli sponsor più o meno occulti delle manifestazione; be', il vero problema è un altro. È che oggi sono i maestosi weekend delle Frecce stesse, a diventare, sempre più spesso, un caso politico il vero problema. C'era un tempo in cui le evoluzioni della Pattuglia Acrobatica Nazionale- la mitica Pan- con i loro rombi elevati agli dei, coi loro fumi policromi che ornavano d'allegria e di onor patrio la ionosfer; be', rappresentavano l'anima stessa di una nazione. Assieme ai caroselli dei carabinieri e alle marce in carica di tromba dei bersaglieri, le esibizioni delle Frecce erano un simbolo trasversale di italianità. Ora c'è chi ne discute il loro impiego nell'ottica dell'impatto ambientale, facendo volutamente scontrare lo spirito di La Marmora con quello di Greta Thumberg. Le Frecce usate come casus belli politico sono l'ennesima provocazione; e, al contempo, il tentativo a sinistra di mostrare di esistere ancora. Ius scholae, cannabis, fumi tossici delle Frecce: l'argomento del dibattito politico decolla assai male... 

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