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Silvio Berlusconi: "Verifica di maggioranza", la mossa dopo lo strappo M5s

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La maggioranza va verificata. La richiesta arriva da Silvio Berlusconi dopo che il Movimento 5 Stelle è passato dalle parole ai fatti. I grillini hanno abbandonato l'Aula della Camera, prima che questa approvasse con 266 voti a favore (47 contrari) il dl Aiuti. I Cinque Stelle capitanati da Giuseppe Conte hanno contestato in particolare alcune scelte in campo energetico e quella legata al termovalorizzatore di Roma. Dopo il via libera alla fiducia posta dal governo, i pentastellati si sono giustificati così: "Il nostro sostegno al governo è stato esplicitato con la fiducia. Oggi per questioni puntuali, pur rilevando l'utilità di parte delle misure ma non valutando bene i metodi, annuncio che il mio gruppo non partecipa alla votazione finale", aveva detto il capogruppo grillino a Montecitorio, Davide Crippa.

Parole che hanno scatenato il leader di Forza Italia, intenzionato a verificare la maggioranza "al fine di comprendere quali forze politiche intendano sostenere il governo, non a fasi alterne e per tornaconti elettorali, ma per fare le riforme e tutelare gli interessi degli italiani". A disertare l'ordine grillino, solo Francesco Berti, che ha invece dato il suo ok come emerge dai tabulati. Intanto non si può che attendere con il fiato sospeso la votazione in Senato.

L'appuntamento è per giovedì 14 luglio, quando Conte dovrà decidere sul da farsi. Il regolamento dell'Aula del Senato infatti prevede un voto unico, su fiducia e provvedimento insieme, a differenza di Montecitorio in cui è ammesso il voto disgiunto, prima fiducia a poi testo. La situazione è più complicata di come appare, visto che il mancato voto di fiducia sarebbe una buccia di banana per l'esecutivo a guida Draghi. Da qui l'ipotesi che il Movimento lasci l'Aula durante il voto per non dire sì al dl senza sfiduciare formalmente il governo.

 

 

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