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Renato Mannheimer: "Giuseppe Conte strappa? Perché gode Di Maio", informazioni riservate

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"Nuove defezioni verso il gruppo di Di Maio": questo attende il M5s in caso di caduta del governo. Ne è convinto il sondaggista Renato Mannheimer, secondo cui la fine dell'esecutivo guidato da Draghi in questo momento sarebbe una vera e propria punizione per il Movimento e per il suo leader. Intervistato da La Stampa, infatti, il sociologo ha spiegato: "Conte gode ancora di una forte popolarità personale, conquistata quando era premier, però non è facile trasformarla in voti".

 

 

 

Se davvero il governo cadesse ma si riuscisse comunque ad andare avanti con i 5 Stelle all'opposizione, non cambierebbe granché per i grillini. A tal proposito Mannheimer ha detto: "Se 5 anni fa hanno ottenuto tanti voti è stato non perché erano all’opposizione, ma per le idee contro i politici tradizionali, il famoso “vaffa”. Ora i 5Stelle sono cambiati, si sono parlamentarizzati e non basta stare all’opposizione, far casino distruggendo il governo, per recuperare voti". Il sondaggista poi ha avvertito il centrodestra, all'interno del quale sono soprattutto Lega e Fratelli d'Italia a spingere per il voto anticipato: "La coalizione può essere vincente ma solo se rimane una coalizione, se i leader si mettono d’accordo".

 

 

 

Mannheimer, inoltre, ha detto di non credere fino in fondo al no secco di Draghi su un eventuale bis: "Mattarella non voleva un secondo mandato e poi ha dovuto accettarlo. Così, anche Draghi dice no al bis ma non si sa che potrebbe succedere. Lo stesso Mattarella potrebbe fargli cambiare idea". In ogni caso, ci attende un autunno piuttosto complicato, come il sociologo ha spiegato: "Ogni partito dovrebbe trovare la ragionevolezza per affrontare un autunno molto duro, tra crisi del gas e delle forniture, inflazione, ora anche il Covid".

 

 

 

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