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Paola Taverna, "lo sfonnamo de brutto": insulti e minacce a Mario Draghi

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"Oggi li sfonnamo de brutto": la senatrice Paola Taverna avrebbe pronunciato queste parole prima di entrare in Aula al Senato per non-votare la fiducia al Dl Aiuti e dare inizio alla crisi di governo. Lo si legge in un retroscena del Corriere della Sera firmato da Fabrizio Roncone. Che poi ha incrociato pure il leghista Roberto Calderoli: "Hanno capito di aver fatto un casino. Sono dei poveracci". 

 

 

 

La Taverna, intercettata dal cronista del Corsera, avrebbe detto pure: "Tanto nun c'è trippa pe' gatti, je votamo contro", ossia: "c'è poco da fare, voteremo contro il governo". Pare che prima del voto il piano - affidato al ministro per i rapporti col Parlamento Federico D'Incà - fosse quello di convincere i capigruppo dei partiti a eliminare il voto di fiducia. Il piano però è fallito, la fiducia è rimasta e alla fine Draghi si è pure dimesso. Roncone parla anche del clima che si respirava ieri a Palazzo Madama: "Un clima di sostanziale allegria/incoscienza con cui i senatori grillini spingono il governo nel pozzo. Guerra, pandemia, crisi energetica, inflazione alle stelle, recessione in arrivo: ignorano tutto. Pensano solo ai loro sondaggi (già in picchiata)".

 

 

 

Tra i senatori grillini che rilasciano un commento prima del non-voto c'è anche l'ex reggente Vito Crimi: "Adesso, o mai più". Angosciato invece Maurizio Gasparri di Forza Italia: "Sono preoccupato. Conte ragiona da sughero: è abituato a galleggiare, senza battere ciglio ha fatto il premier gialloverde e poi giallorosso. Non capisce che Draghi è un uomo diverso. Quello, se si arrabbia, se ne va". Infine il cronista parla del ministro Stefano Patuanelli: "Non ha votato la fiducia a se stesso (lo sentono andar via che ragiona incerto: 'Il governo? Siamo dentro, siamo fuori, non si capisce')".

 

 

 

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