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Silvio Berlusconi, il sussurro di Gianni Letta: "Se si vota...", l'ultimo tentativo

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Sarebbe stato Gianni Letta a calmare gli animi durante uno degli ultimi vertici di centrodestra. Da una parte, infatti, c'è Giorgia Meloni che chiede agli alleati di uscire dal governo e andare al voto, visto che questa volta - sondaggi alla mano - la coalizione avrebbe ottime possibilità di vincere; dall'altra Salvini e Berlusconi sarebbero invece più incerti sul da farsi. In realtà il centrodestra di governo, con la sua risoluzione che esclude i 5s dall'esecutivo e con la scelta di non votare la risoluzione di Casini su cui è stata posta la fiducia, muove un piede verso le urne. 

 

 

 

Ma a quanto pare Letta, per scongiurare le urne, avrebbe sussurrato al Cav il suo pensiero sulla prospettiva di voto anticipato. Lo riporta Dagospia, secondo cui Gianni Letta avrebbe messo il leader di Forza Italia davanti a un fatto compiuto: "Sono bastati pochi giorni di crisi di governo, con Draghi a palazzo Chigi, per far agitare lo spread". Cosa accadrebbe, è il senso del suo discorso, nel caso in cui il governo crollasse? “Sarebbe una vittoria di Pirro”, avrebbe chiosato Letta, stando alla ricostruzione di Dago.

 

 

 

Il discorso del presidente del Consiglio al Senato, poi, avrebbe creato ancora più confusione. A tal proposito sul portale di Roberto D'Agostino si legge: "Draghi ha cercato il suo personale win-win. Della serie: se mi date la fiducia, da oggi in poi si fa come dico io. Se me la negate, sono ben felice di tornare a casa e lasciare questo covo di vipere". La strigliata di Draghi al Parlamento, tra l'altro, sarebbe stata anticipata dallo stesso premier a Mattarella. Al Quirinale, infatti, Draghi avrebbe detto: "Questo è un governo straordinario, nato per affrontare molte emergenze. Bisogna prendere decisioni forti, stiamo percorrendo una strada sconosciuta”. Se Berlusconi decidesse di dare ascolto a Gianni Letta, è molto probabile che la Lega di Salvini lo segua. E a quel punto potrebbe chiedere un rimpasto, con Centinaio al posto di Patuanelli al ministero dell'Agricoltura. 

 

 

 

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