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Sondaggisti, allarme-urne: "l'esito non è scontato", governo di centrodestra addio?

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Il 25 settembre gli italiani saranno chiamati a votare. La domanda, vista la data a ridosso delle vacanze estive, è una: quanti saranno gli astensionisti? Per i sondaggisti alle prossime politiche la partecipazione si alzerà e, nel caso specifico, arriverà fino a circa il 60 per cento degli aventi diritto. E allora quel restante 40? Proprio questa percentuale può cambiare gli equilibri.

 

 

"Dal 2014 in avanti, in Italia abbiamo avuto una forte mobilità del voto”, spiega Maurizio Pessato, vicepresidente di SWG ad Affaritaliani.it. E ancora: "I picchi avuti prima dal Pd, col 40 per cento alle Europee, e poi da M5S e Lega, entrambi oltre il 30% per cento fotografano un fenomeno che non ha precedenti storici. Se a questo si aggiunge lo scompaginamento generale che c’è stato a causa della crisi di governo e alla rottura di alleanze che parevano consolidate, come quella tra Pd e M5S, si capisce come l’esito delle elezioni non sia affatto scontato, anche se il centrodestra parte con un solido vantaggio. Ci sono vari elementi che possono influire sul voto". Il centrodestra, con in testa Fratelli d'Italia, al momento è premiato, ma poco dopo il partito di Giorgia Meloni c'è quello di Enrico Letta. Quanto basta a far pensare che l'esito delle elezioni sia ancora incerto.

 

 

Determinante, secondo direttore generale di Lab 210, Roberto Baldassarri, le condizioni economiche: "Bisogna parlare di lavoro e di come abbassare il costo di beni primari come il cibo e delle bollette. Inoltre, bisogna saper differenziare il proprio messaggio in base alla fascia d’età degli elettori. Gli anziani sono più strutturati e disciplinati nell’esercitare il loro voto con regolarità, ma sono anche diventati più attenti a chi fa proposte specifiche rivolte a loro. I giovani vengono invece dipinti come disinteressati alla politica, ma non è vero: il problema vero è che ben pochi leader parlano agli Under 25, pensando che basti rivolgersi ai loro genitori. I più bravi nel coinvolgerli sono Giorgia Meloni Carlo Calenda, così come in passato lo ha fatto Matteo Renzi".

 

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