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Guido Crosetto su Giorgia Meloni: "In magistratura la chiamata alle armi finale"

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"C’è gente disposta ad arrivare a qualunque livello pur di fermare l’avversario. Se il livello dello scontro diventa questo, tutto può succedere". Sono parole sibilline quelle che Guido Crosetto, coordinatore della segreteria di Fratelli d'Italia di cui è anche cofondatore, affida a Claudio Cerasa che lo ha intervistato per il Foglio. Alle parole pronunciate a più riprese in questi giorni con cui mette in allarme su come "cercheranno di fermare in ogni modo Giorgia Meloni", anche con delle inchieste, non ne aggiunge altre ma rivela di temere la magistratura. "Bisogna stare attenti a usare alcune parole, alcuni concetti, che potrebbero creare una mobilitazione pericolosa, non politica, contro leader che oggi vengono identificati più o meno come se fossero i discendenti diretti di Adolf Hitler", dice a Cerasa. "Penso a Giorgia, più democratica della maggior parte dei politici che è stata al governo in questi anni e penso anche ad altro e penso a quella piccola parte della magistratura ideologizzata e del giornalismo d’assalto che considera questa campagna elettorale come una chiamata alle armi finale contro il centrodestra. E penso a tutti coloro che oggi, fuori dalla politica, stanno dimostrando di essere disposti a fare qualsiasi cosa pur di vincere la loro guerra". 

 

 

Poi la promessa: "Un giorno, a tempo debito, racconterò cosa sta accadendo in questi mesi, cose gravi che non voglio vengano usate in campagna elettorale. Ricordatevi però: c’è gente disposta ad arrivare a qualunque livello pur di fermare l’avversario". Quanto agli avversari politici per Crosetto "il dialogo è un dovere. Meloni ed Enrico Letta, pur nelle differenze di vedute, hanno un rapporto serio". Con Mario Draghi lo stesso: "Sarebbe da irresponsabili non chiedere aiuto a chiunque abbia qualcosa da offrire per sostenere il Paese. Se capiterà serviranno persone disposte a governare impegnandosi più negli atti legislativi che sui social un aiuto a chiunque abbia qualcosa da offrire per aiutare il nostro Paese a diventare più grande, più forte, più affidabile". "Matteo Salvini? Non vedo posizioni pericolose. Al massimo superficialità legata al suo istinto, non è una critica", la chiosa di Crosetto sul leader della Lega.

 

 

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