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Giorgia Meloni, abbraccio con Salvini: Pd muto

Francesco Storace
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Che coppia. Giorgia e Matteo, Salvini e Meloni. A mezzogiorno tutti e due a Messina, lui praticamente in riva al mare, presso il ristorante Marina del Nettuno, con un botto di gente presente di lunedì mattina; lei al mercato Vascone, anche lì con tanto popolo a salutarla. Ci hanno ricamato sopra i giornaloni di ieri, quasi a sperare che non si incontrassero per chissà quale risentimento. E invece hanno incrociato le agende e con lo scorno di chi gufava si sono visti semplicemente perché lo hanno voluto. E la Sicilia è impazzita appresso a loro.
Insieme, attorno all'ora di pranzo, al bar del Tennis della città, una foto assieme a scacciare i seminatori di zizzania, e poi via per raggiungere i luoghi più distanti della Sicilia. Due campagne elettorali parallele con un unico punto di incontro per far vincere il centrodestra nell'isola.

Ma ci voleva quell'abbraccio ad ora di pranzo, perché altrimenti stamane leggeremmo sui giornaloni il solito romanzo di Giorgia e Matteo che non si salutano nemmeno nella stessa città. Abituati alla rissa eterna a sinistra, vorrebbero duplicarla anche a destra, i cronisti d'assalto di questo tempo. E invece gli va male. È bastato che gli staff si sincronizzassero e si sono visti anche volentieri. Da queste parti le divisioni che ci sono a sinistra proprio non riescono a crearle. Sì, masticavano amaro dalle parti di Salvini quando hanno letto il Corriere e quell'intervista a Crosetto sulla fiducia/sfiducia della Meloni verso gli alleati; ma è bastato vedersi per cancellare ogni ombra. Perché non c'è motivo di dubitare su ciò che succederà dopo il 25 settembre. Chi prevarrà nelle urne, avrà il sostegno degli alleati anche nelle sedi istituzionali: se il popolo deciderà che il centrodestra deve governare, così dovrà essere.
 

 

 

UNITÀ E COMPATTEZZA Unità e compattezza, dunque, come ha voluto testimoniare pure la deputata di Forza Italia Matilde Siracusano, presente a entrambe le iniziative dei due leader, anche come candidata nel collegio uninominale della città: «È davvero un onore vedere quanta attenzione si riserva a Messina e al progetto, finalmente realizzabile, del Ponte sullo Stretto». Anche perché l'Europa verserà metà delle risorse necessarie per costruirlo: sarebbe uno spreco non farlo. Ponte e non solo, dice Salvini, agli elettori radunati nell'area Nettuno del Porto: termovalorizzatori per trasformare i rifiuti in ricchezza; e poi sicurezza per frenare la criminalità «a partire dai decreti nel primo consiglio dei ministri dopo la vittoria del 25 settembre». Gli fa eco la Meloni, parlando di blocco navale alle frontiere degli Stati di partenza da intraprendere come «missione europea in collaborazione con le autorità libiche».
Poi, entrambi attenti alle emergenze sociali. Lui, a rilanciare la necessità di un decreto da 30 miliardi per bloccare gli aumenti delle bollette di luce e gas; lei, ad illustrare le norme per tutelare i proprietari di casa anche dagli occupanti abusivi. Quindi, l'incontro a due, suggellato da una bella foto pubblicata sui social. Probabilmente per galanteria è stato il leader della Lega a raggiungere l'alleata attorno all'ora di pranzo. Clima assolutamente disteso, sorrisi, qualche assaggio di pesce e carne. Entrambi hanno condiviso la preoccupazione per la situazione economica e l'urgenza che il Parlamento intervenga per sostenere famiglia e imprese. Prima di fare una foto che poi ha fatto il pieno di like sulla rete, Salvini e Meloni hanno espresso soddisfazione per aver mantenuto il centrodestra unito e compatto come mai negli ultimi anni mentre a sinistra in Sicilia e nel resto d'Italia «riescono solo a litigare e mentire».
 

 

 

COMIZIO INSIEME A ROMA Di più. I due leader hanno anche trovato il modo di parlare dei figli e dei partner che vedono poco in campagna elettorale e questo offre un ulteriore tocco di umanità alla ricerca del consenso. Così come hanno espresso compiacimento per come le piazze rispondono alla chiamata del centrodestra in ogni parte d'Italia. E anche per questo - si sono promessi - lavoreranno ad una iniziativa unitaria prima della conclusione della campagna elettorale. Pare che i tre leader del centrodestra vogliano concludere assieme la campagna elettorale. L'occasione potrebbe essere a Roma giovedì 22 settembre. Insieme. E a Piazza del Popolo. Intanto, la corsa al voto in Sicilia e in tutta Italia. Sapendo di avere il vento alle spalle e avversari di fronte capaci solo di demonizzazione. Ma sia la Meloni che Salvini ci sono abituati e vanno avanti come carri armati. L'Italia ha bisogno di un governo vero.

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