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Michele Emiliano, l'affondo di FdI: "Votami o sono guai? Marchette, voto di scambio"

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Nel mirino c'è Michele Emiliano, presidente della regione Puglia molto criticato negli ultimi giorni. Prima sullo "sputare sangue" applaudito da Enrico Letta, ora per l'appello a votare "Pd o M5s, non importa". Frase che ha ovviamente aperto un caso: lui, del Pd, che invita a votare o il suo partito o i grillini, che con i dem hanno rotto.

Ma la polemica che lo travolge riguarda un incontro elettorale che sarebbe stato organizzato a Foggia con i dipendenti di Aqp, a sostegno di Raffaele Piemontese. Ad aprire il fuoco è Fratelli d'Italia, con una durissima nota: "Che le agenzie e gli enti pubblici fossero utilizzati o meglio sfruttati dal presidente Emiliano nelle tornate elettorali, era cosa già nota e che Fratelli d'Italia ha più volte denunciato. Col passare del tempo è diventata una pratica quasi obbligata: sei alle dipendenze della Regione Puglia? Devi votare, altrimenti sono guai". 

E ancora, il partito di Giorgia Meloni aggiunge: "In un Paese normale, questa pratica avrebbe un nome e sarebbe marchetta elettorale, talvolta anche voto di scambio. Mettere i dipendenti in una sorta di sottomissione psicologica, non lasciarli liberi di scegliere secondo coscienza, imporre il voto per l'amico che garantisce, dovrebbe essere un metodo lontanissimo da un uomo che nella vita ha scelto di fare il magistrato", picchiano durissimo dal quartier generale FdI. 

"Emiliano invece ci insegna che tutto è possibile. E mentre dai palchi leva parole che istigano odio e violenza contro gli avversari che democraticamente si sottopongono al voto (sputerete sangue), nelle segrete - neppure tanto, a quanto pare - stanze fa uso strumentale di agenzie ed enti pubblici", concludono i Fratelli d'Italia.

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