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L'aria che tira, Salvini zittisce la sinistra: "La vedete questa medaglia?"

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"Abbiamo querelato chiunque si permetta di dire che abbiamo chiesto o preso soldi dalla Russia": Matteo Salvini, ospite di Myrta Merlino a L'Aria che tira su La7, è stato netto sulla questione "fondi russi", annunciata ieri sera dai servizi segreti americani. "Non abbiamo mai chiesto né preso niente, quindi penso che stiamo parlando del nulla, di aria fritta", ha proseguito il leader della Lega. "Quindi lei giurerebbe sui figli che questa cosa non è mai successa?", gli ha chiesto la conduttrice. E lui: "Non giuro sui miei figli, i miei figli li lascio a scuola, con tutto il rispetto per la sua domanda, e chi giura sui suoi figli non è un bravo papà o una brava mamma".

Poi ha ribadito: "Posso solo riconfermare che non abbiamo mai chiesto né preso dollari, rubli, dinari, marchi tedeschi o franchi francesi. Noi facciamo politica per l'Italia, chi ci aiuta economicamente sono cittadini italiani. Io preferisco parlare di vita reale". La Merlino poi gli ha fatto un'altra domanda sul tema: "Se fosse successo a qualche altro partito, lei è d'accordo con Crosetto? Crede che si tratti di alto tradimento?". "Chi ha preso i soldi dall'Unione sovietica in passato è stato il partito comunista, mi sembra chiaro ed evidente - ha replicato il segretario del Carroccio -. Prendere soldi da altri Paesi è illegale".

Matteo Salvini a L'Aria che tira, il video

"Ed è d'accordo con Letta quando dice che bisogna fare chiarezza su questa storia prima del voto?", lo ha incalzato la giornalista. A cui Salvini ha risposto: "Si, ma stiamo parlando del nulla. Il presidente del Comitato di controllo dei servizi segreti ha detto che non ci sono partiti italiani coinvolti". All'inizio dell'intervista la conduttrice ha detto di non essere riuscita ad avere il leader leghista in studio. Ma Salvini ha subito chiarito: "Sono appena uscito dall'ambasciata d'Armenia. Ne vado orgoglioso, questa è una medaglia, un riconoscimento della Repubblica d'Armenia, che mi hanno appena consegnato come amico del popolo armeno, tra le comunità più laboriose e meglio inserite in Italia".

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