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Marcello Sorgi, la frustata di Draghi a Conte: il retroscena sul discorso

Marcello Sorgi

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Mario Draghi, durante la conferenza stampa sul nuovo decreto Aiuti da 14 miliardi, non ha risparmiato "con toni sornioni" delle belle frecciate ad ex alleati e avversari. Come scrive Marcello Sorgi nel suo editoriale su La Stampa, ad un certo punto "SuperMario accetta anche di sentirsi definire 'sceso dall'alto', per dire che non ha mai avuto bisogno, né ha voluto, fare i conti con le miserie della politica quotidiana".

 

 

Osserva Sorgi che "il primo ad affacciarsi nel mirino è Salvini: il premier fa notare che "l'ammontare degli ultimi due decreti è superiore, 31 contro 30 miliardi, all’ammontare dello scostamento di bilancio chiesto ogni giorno dal leader leghista". Non solo. Il premier precisa anche che "grazie ai suoi contatti con Blinken e l'amministrazione Usa il governo è stato in grado di scagionarlo completamente dal Russiagate". 

 

 

Un'altra bordata la tira a Giuseppe Conte "per lo scetticismo sulle sanzioni per Mosca, 'che invece funzionano', e quell’ipocrita plauso alla resistenza dell’Ucraina 'che avrebbe dovuto difendersi a mani nude'". E un'altra è riservata a Giorgia Meloni "alla quale, dopo il voto a favore di Orban, Draghi ricorda che la tradizionale collocazione dell’Italia in Europa con Francia, Germania e i maggiori membri dell’Unione è scelta di pragmatismo: sono Paesi che hanno gli stessi nostri problemi, in cerca di una soluzione comune. Consiglio non richiesto".

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