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Centrodestra, comizio in ritardo e volti tesi? Ecco cosa è successo

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Il centrodestra si è riunito. Appuntamento a piazza del Popolo nel tardo pomeriggio di giovedì 22 settembre. Qui, a Roma, sono tante le persone che attendono di vedere Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Attendono e attendono, perché i tre leader sono in ritardo. "Che devo dirle? Arriveranno", commenta Maurizio Lupi a chi, come Fabrizio Roncone, gli chiede cosa stia succedendo. Solo quaranta minuti dopo le 18.10 si intravede il segretario della Lega. Degli altri, però, neanche l'ombra. 

 

 

"È che la Meloni sta registrando Porta a porta", gli confida qualcuno dei suoi. Ma Berlusconi? Anche il numero uno di Forza Italia non c'è. Stando alla firma del Corriere della Sera gli azzurri sono preoccupati: i partiti nel penultimo giorno prima del silenzio elettorale si stanno giocando tutto. Poi però gli sguardi diventano più rilassati: dopo un giro di telefonate tra Antonio Tajani e Maurizio Gasparri, si viene a sapere che il Cavaliere è appena atterrato. Mezz'ora, e sarà qui.

 

 

A farsi attendere qualche minuto in più, la Meloni. La leader di Fratelli d'Italia varca il palco, dietro il fedelissimo Francesco Lollobrigida. Il cognato e capogruppo uscente di FdI alla Camera si presenta in abito azzurro cangiante, occhiate, e camminata - la definisce Roncono - "già da ministro". Più sobrio, l'altro braccio destro, Fabio Rampelli, che invece indossa jeans grigi e giacca a vento verde. Sotto le note di "Maledetta primavera" della Goggi, parte qualche fischio. Nulla di nuovo per la Meloni che negli ultimi giorni ha dovuto fare i conti con diversi contestatori scesi in piazza. A dare il via libera alla manifestazione l'ex presidente del Consiglio. Con voce sicura Berlusconi, accompagnato da Marta Fascina, annuncia: "Ragazzi, direi che possiamo cominciare". Che il comizio abbia inizio.

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