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Gualtieri, batosta vergognosa: aumento della Tari, chi rischia

Francesco Storace
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Ora non dite che è colpa dei romani. Perché a governarli è gente assai incompetente che prometteva miracoli e poi li ha ingannati. Pare che sia alle porte un nuovo aumento della Tari, la tariffa sui rifiuti, che nella Capitale è già la più alta d'Italia. A parole il Campidoglio promette di diminuirla, e fa fare all'Ama - la municipalizzata che dovrebbe occuparsene ma i risultati lasciano a desiderare - il lavoro sporco per sollecitare l'impennata. Ma continua ad esserci immondizia ovunque. Però a Roma si vuole fare cassa a spese delle famiglie e degli operatori economici, come se non bastasse anche il caro bollette sempre più salate e in generale il costo della vita. Eppure, la legge istitutiva della Tari prevede persino la possibilità di cessarne il pagamento in caso di disservizio e invece in Campidoglio si pensa persino ad elevarla, come prevede il nuovo piano industriale dell'Ama.

«Peggio della Raggi», denuncia il presidente dell'associazione ecologista Ecoitaliasolidale, Piergiorgio Benvenuti. Oggi la Tari è appunto la più alta d'Italia, 60 euro e più a famiglia, «vorrebbero alzarla ancora di qui al 2026 per la realizzazione di nuovi impianti». Eppure Gualtieri si era impegnato a diminuirla del 20%, proprio entro il 2026. Con una postilla minacciosa: il contenimento della tariffa, fanno filtrare dal Campidoglio, è confermato ma sarà a regime soltanto quando Roma sarà autonoma sul fronte degli impianti. Aspetta e spera... La promessa di Pinocchio Gualtieri stava in una delibera, peraltro limitata, a firma dell'assessore al Bilancio, Silvia Scozzese, con una decurtazione dei costi della Tari del 4% per le famiglie e del 6% per le imprese. Ma l'immobilismo è totale. «Intanto la raccolta differenziata è ferma, anzi arretra- aggiunge Benvenuti- ricordiamo che secondo la semestrale della municipalizzata, la raccolta differenziata è ferma al 45,9% nel primo semestre 2022, era al 46,1% nel primo semestre 2021. Non solo, ora addirittura si sta ipotizzando il "rinnovamento" dei cassonetti».

Complimenti al sindaco; questo vuol dire anche più cassonetti in strada mentre il "porta a porta", il miglior metodo per incrementare la differenziata, pare essere destinato a ricoprire un ruolo sempre più marginale. Già durante l'amministrazione Raggi, il porta a porta, era diminuito ed ora con il sindaco Gualtieri si vorrebbe fare ancora peggio. Il solo fatto che si possa pensare persino ad un aumento della Tari fa imbestialire i cittadini, che sono alle prese con difficoltà economiche sempre più evidenti. Quella tariffa andrebbe semmai sospesa, vista l'inefficienza del servizio di raccolta, e invece vogliono continuare con il salasso, magari inasprendolo. Ma fino a quando può durare questo spettacolo orrendo nella Capitale? I romani sono sempre più esasperati: Gualtieri sta in Campidoglio ormai da un anno. Ogni volta sposta di un mese l'obiettivo di pulizia della città, ma i risultati sono davvero scarsi. Prima di parlare di altri quattrini da sfilare agli utenti, sarebbe ora di ascoltare dalla voce del sindaco che cosa intende fare per davvero. Il termovalorizzatore è di là da venire e comunque passeranno anni. Ma oggi? L'equazione più "monnezza" più Tari rischia di risultare davvero indigesta per i romani. 

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