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Dario Scannapieco, il "Draghi boy" che può cambiare i piani della Meloni

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Un nome circola con insistenza per coprire una casella importantissima del governo. Il nome è quello di Dario Scannapieco e la casella è quella del ministero dell'Economia. Riporta il Foglio in un retroscena, che sarebbe lui il "candidato segreto" con il quale si troverebbe la quadra, visto che metterebbe tutti gli alleati del centrodestra d'accordo. Un nome quello di Scannapieco che sarebbe anche gradito a Mario Draghi che negli anni Novanta quando era direttore generale del Tesoro lo chiamò per far parte del gruppo di economisti noto come "Draghi boys".

 

 

Alla Cassa depositi e prestiti, infatti, Scannapieco è arrivato quindici mesi fa nominato da Draghi e da allora si è impegnato nel difficile compito di ridefinire strategie e organigramma della Cassa. Un lavoro che non ha però terminato e che proprio per questo potrebbe indebolire la sua nomina a ministro dell'Economia. Del resto, Scannapieco in questo anno "ha gettato le basi per un cambio di strategia: puntare sugli investimenti e il sostegno alle imprese, ridurre le partecipazioni dirette che rappresentano un portafoglio di 31 e rotti miliardi di euro. La Cassa non è l’Iri e tanto meno l’ospedale delle aziende morenti, è una leva fondamentale non per la conservazione, ma per lo sviluppo. Una svolta complicata che richiede tempo", osserva il Foglio.

 

Inoltre, prosegue il Foglio, "le prime dismissioni totali o parziali sono cominciate, ma i problemi principali riguardano società strategiche come la Saipem in seria crisi. Resta appeso il destino della rete unica, quindi di Open Fiber, mentre non sappiamo che cosa succederà nella Tim, azienda privata le cui sorti, dalla privatizzazione in poi, sono sempre cambiate a ogni cambio di governo". Insomma, davvero si prenderà il capo di un’azienda tanto strategica per fare il ministro dell'Economia?

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