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Giorgia Meloni, Mulè rivela: ecco quando diventerà premier

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Ospite di Andrea Pancani a Coffee Break, su La7, nella puntata del 6 ottobre, il sottosegretario alla Difesa deputato di Forza Italia Giorgio Mulè: spiega che per Giorgia Meloni "andare al vertice sarebbe una sgrammaticatura istituzionale". Perché, ragiona, "il 20 e 21 ottobre non sarà presidente del Consiglio, per un motivo cronologico. Le Camere si riuniranno il 13 ottobre, eleggeranno il presidente, saranno composti i gruppi e la Camera non ha un regolamento che allinea il numero dei 400 parlamentari al parlamento attuale, Ci dovrà essere un ridimensionamento". Quindi, "tra le consultazioni, il più velocemente possibile l'affidamento dell'incarico, vorrà passare almeno dieci giorni - una settimana da quando si riuniscono le camere? E siamo già al 22-23 ottobre".

Qui l'intervento di Giorgio Mulè a Coffee Break, su La7

 

Quindi, sul Pnrr, si chiede Mulè: "In che veste Giorgia Meloni dovrebbe andare a Bruxelles con Draghi, come aspirante premier? Come auditrice? O per correggere Mario Draghi che magari presenta una posizione diversa?".

"Nella nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, il governo dichiara che entro la fine dell'anno riusciremo a spendere circa 21 miliardi di euro. Abbiamo un arretrato di 10 miliardi che non sono stati impiegati per una serie di motivi. Intanto, da quando viene varato un progetto all'avvio della realizzazione trascorrono in media 770 giorni nel nord ovest dell'Italia e 1442 giorni nel sud e nelle isole. A ciò si aggiunge: l'aumento delle materie prime che comporta una necessaria rivisitazione dei capitolati degli appalti e la cronica deficienza, in termini di competenze e professionalità, delle amministrazioni periferiche nel far fronte a progetti innovativi come quelli contenuti nel Pnrr", conclude Mulè. "Questo combinato disposto porta forse Giorgia Meloni da un lato a prendere atto che a fronte di 29,4 miliardi di euro ne abbiamo spesi 21 miliardi e dall'altro, senza dare la colpa a nessuno, dire che è tempo di lavorare per rimettere in pari i conti".

 

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