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Riccardo Molinari presidente? Il leghista col turbo "battuto" solo dalla Pivetti

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Le operazioni di voto inizieranno poco dopo le 10 di oggi, giovedì 13 ottobre. Si vota per la presidenza di Camera e Senato, primo atto della nuova legislatura in attesa dell'insediamento del prossimo governo con, plausibilmente, Giorgia Meloni premier.

E dopo una giornata convulsa e una lunga notte di trattative, sarebbe stata trovata una quadra: al Senato ecco Ignazio La Russa, mentre presidente della Camera dovrebbe essere votato il leghista Riccardo Molinari. Il fondatore di FdI dovrebbe essere eletto già oggi, basta la maggioranza semplice, mentre invece Molinari dovrebbe essere eletto domani, venerdì 14 ottobre, poiché a Montecitorio il regolamento è differente e nelle prime votazioni, quelle che si terranno oggi, servono i due terzi dell'aula.

Tant'è, Molinari - enfant prodige dell'universo leghista - potrebbe diventare il secondo presidente della Camera più giovane di sempre: ha infatti 39 anni, otto in più di quelli che aveva la più giovane di sempre, Irene Pivetti, quando fu eletta nel 1994, anche lei leghista.

Come detto, Molinari è uno che brucia le tappe: la prima tessera di partito - ovviamente Lega - a soli 16 anni. Dunque nel 2010 è consigliere regionale, nel 2013 assessore regionale, nel 2017 assessore comunale ad Alessandria. Nel 2016, la sfida con Gianna Gancia, moglie di Roberto Calderoli, per la conquista della segreteria della Lega Piemonte. Sfida, va da sé, vinta.

Laureato in Giurisprudenza, avrebbe potuto fare l'avvocato ma ha scelto la politica e la politica ha scelto lui. Rapidamente, Molinari è passato dagli incarichi locali a quelli regionali. E, ora, la terza carica dello Stato sembra a portata di mano.

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