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L'aria che tira, Cerno gela Merlino: "Mattarella sta due ore a fare domandine?"

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Tommaso Cerno, ospite di Myrta Merlino a L'aria che tira, su La7, nella giornata in cui Giorgia Meloni è andata al Quirinale per le consultazioni - che sono state rapidissime - insieme ai suoi alleati, commenta: "Mi sembra tutto molto chiaro, poche parole ma molto chiare, si attende il rientro di Mario Draghi, ci sarà un colloquio telefonico con Mattarella e lui gli dirà che cosa ha deciso di fare e poi, quando il premier uscente sarà tornato a Roma, sarà convocata subito quello entrante, non gli si può dare l’incarico mentre l'altro è in volo. Sono sgrammaticature che almeno il Quirinale non fa. Ieri per sentire l’opposizione è andata via una giornata intera, la maggioranza si presenta in un'unità formale. D'altra parte, cosa volevi che facesse il presidente della Repubblica, che stesse lì due ore a fare domandine?".

Qui l'analisi di Tommaso Cerno a L'aria che tira

 

 

Ma la conduttrice lo interrompe: "Mi colpisce che si sia arrivati alle consultazioni senza un chiarimento nel centrodestra". "Ma non ce n’è bisogno", ribatte Cerno. "Non dico che è tutto a posto, ma ciò che avviene oggi è il passaggio dalla politica al Quirinale. Se Mattarella ritiene che in sette minuti ci sono le condizioni per procedere non signigica che non ci sarà più una polemica, ma partirà un governo. E lo stile con cui si presenta è quello di Giorgia Meloni, non più quello di Silvio Berlusconi o di Matteo Salvini. Poche parole, sobrietà, la parola pronti che recupera dal manifesto elettorale per dire che il percorso iniziato finisce. Vedremo poi i ministri e i fatti, da quando entrerà a Palazzo Chigi non sarà facile, non è tutto risolto e chiaro, ma è il ritorno di un governo politico di destra, uno schieramento che - conclude il giornalista - ci ha abituato a ben altri scossoni rispetto all’audio di Berlusconi. È tutto da vedere, raccontare e seguire con molta attenzione".

 

 

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