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Valditara zittisce la sinistra: "Chi era mio padre"

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"Non vedo il problema, sono figlio di un partigiano della Brigata Garibaldi, non accetto lezioni da chi non ha mai rischiato la vita per combattere il nazismo": Giuseppe Valditara risponde alle numerose critiche arrivate da sinistra dopo la sua lettera agli studenti sui danni del comunismo. Lettera che il ministro dell'Istruzione ha scritto in occasione del Giorno della Libertà. Valditara, intervistato da Repubblica, ha spiegato che sono tante le giornate in cui si celebra un evento importante. Basti pensare al 27 gennaio, giorno in cui ricorre la liberazione del campo concentramento di Auschwitz, o al 25 aprile, quando invece si festeggia la Liberazione dell'Italia dal nazifascismo. 

 

 

 

Il titolare del dicastero dell'Istruzione, insomma, ha voluto precisare che da parte sua non c'era alcun tipo di ambiguità. Ha solo ricordato che il 9 novembre si celebra la liberazione dell'Europa dal comunismo. Le critiche contro il ministro sono state pesanti. Il deputato dem Andrea De Maria, per esempio, ha addirittura presentato una interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti. La lettera in questione, infatti, rappresenterebbe a suo avviso "una inaccettabile iniziativa di propaganda politica".

 

 

 

Nel corso dell'intervista, poi, Valditara ha parlato anche del suo piano per la scuola. Un piano che prevede "docenti per seguire i ragazzi in difficoltà e valorizzare chi ha talento". Ma non solo. Altro obiettivo sarà quello di far diventare gli insegnanti dei veri e propri consiglieri per le famiglie degli studenti.

 

 

 

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