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Forza Italia, "meglio non togliermi potere": l'uomo che può far saltare tutto

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Gianfranco Miccichè protagonista in questi giorni della politica siciliana in cui Renato Schifani ha costituito il proprio esecutivo e all'assemblea siciliana sono nati due gruppi di Forza Italia, fa sentire la sua voce in un colloquio con il Corriere della Sera: "Della Meloni non parlo. Però è chiaro che sto subendo cose inaudite", sbotta. "Ma perché mi rompono così tanto i cosiddetti?". Gira voce, suggerisce Fabrizio Roncone, "che la premier non le perdona di aver bloccato la candidatura di Musumeci a governatore. E di aver guidato, con Licia Ronzulli, quella fronda contro La Russa". !Quel giorno mi dissero che Berlusconi era dispiaciuto perché lei, la Meloni, continuava ad opporsi all'ipotesi di un ministero per Licia, mentre non aveva nemmeno chiesto il permesso per candidare La Russa come seconda carica dello Stato...", ribatte Miccichè.

 

 

Quindi il giornalista gli ricorda che la Meloni, in aula andò a salutare il Cavaliere e lui la ignorò. "Veramente fui io a spostarmi, per farle spazio. Comunque: questi lo sanno che, in Sicilia, il centrodestra governa grazie a me, che ho portato FI ad essere il primo partito con il 15%?", prosegue Micchichè. "Questi vogliono togliere potere a me. Ma gli conviene? Lo sanno che sono la persona di fiducia del Cavaliere?". Perché Micchiché Berlusconi lo sente "tutti i giorni. Vediamo che ha detto a Schifani. Del resto lo sappiamo di che pasta è fatto, Schifani. Ce la ricordiamo la fuga d'amore con Alfano. Soprattutto, mi ricordo di quando venne a implorarmi di rientrare in FI, dopo che la Meloni gli aveva detto no, guarda: per uno come te, dentro FdI non c'è posto".

 

 

Resta il fatto che il Cavaliere di questa scissione all'Ars "è molto dispiaciuto". E che Miccichè non ha avuto alcun incarico nel nuovo governo. "Sbaglia. Mi hanno proposto di fare il vice-presidente del Senato, ma ho rifiutato. Volevano solo inchiodarmi a Roma, i furbetti". 

 

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