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Orsina, la profezia su governo e Meloni: "Salvo catastrofi..."

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Sono sempre accurate le analisi di Giovanni Orsina, storico e politologo, direttore della School of Government della Luiss, sul panorama politico italiano. Ad essere sotto esame adesso, sulle colonne de La Stampa, è il primo mese di vita del governo Meloni, che secondo il professore "non ha dato un gran contribuito a chiarirne il profilo politico - seppure - qualcosa in più rispetto al 22 ottobre sappiamo". 

 

 

Per Orsina tre delle sue previsioni fatte alla vigilia dell'insediamento al governo si sono dimostrate corrette. La prima, deducibile dalla campagna elettorale di Giorgia Meloni e dalle sue prime azioni all'indomani del 25 settembre, riguarda il governo di legislatura prospettato, con cui ha garantito il pieno rispetto degli impegni presi dall'Italia con i partner internazionali e l'Unione Europea. La seconda e la terza ipotesi invece non c'entrano propriamente con la presidente del Consiglio, quanto con i suoi alleati: da una parte Silvio Berlusconi, che ha cercato di distinguersi virando verso il centro, e dall'altra Matteo Salvini con iniziative provocatorie destinate a dargli più visibilità.

 

 

Per cui, la scelta di Meloni di mostrare un profilo affidabile, tanto più in un momento di emergenza, rende l'idea di quanto il governo sia determinato. Tuttavia, secondo il politologo, l'identità politica resta ancora da definire, soprattutto se Forza Italia e Lega continuano a spingere in direzioni a senso unico. "Politicamente - dice Orsina - il governo a trazione nazional-conservatrice è oggi una scatola piena per un quarto, e per tre quarti ancora vuota. Salvo catastrofi, avrà tempo di riempirsi". 

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