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Guido Crosetto sfida Ue e Conte: "Spese militari fuori dal patto"

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"Proporrò formalmente l'esclusione delle spese per gli investimenti della Difesa dal computo del deficit nell'ambito del Patto di Stabilità". Guido Crosetto avanti come un Caterpillar. Intervistato dal Foglio, il ministro della Difesa spiega come il finanziamento delle spese militari richieda "un quadro più favorevole delle regole di bilancio e potenzialmente nuovi strumenti a livello europeo". Uno scatto in avanti di cui il fondatore di Fratelli d'Italia ha già informato sia i colleghi europei sia il commissario europeo Paolo Gentiloni

 

 

 



Crosetto non porta avanti un progetto velleitario né solitario: lo stesso Gentiloni ne aveva parlato, e nel 2014 lo stesso aveva fatto Matteo Renzi, da premier. E sull'onda della guerra in Ucraina e sulla rinnovata campagna per un esercito comune europeo, anche l'Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell aveva perorato la causa, per poter aumentare di 70 miliardi il budget complessivo dei Paesi Ue.

 

 

 



Svincolare le spese militari dal patto Ue si tradurrebbe anche in un sostanziale via libera per arrivare al 2% in relazione al Pil come richiesto dalla Nato. L'Italia, al momento, è ferma all'1,54% ed è quinta per budget nel Patto atlantico con 26,11 miliardi. "La quota di investimenti che sarebbe esclusa dal Patto - commenta maliziosamente il Fatto quotidiano - ammonta oggi al 16,7% del budget e quindi a 4,3 miliardi. Il quadro tracciato, quindi, corrisponde a un pronunciato militarismo, cosa del tutto naturale per un ministro che prima di assumere l'incarico ha presieduto i consigli di amministrazione delle società che fabbricano armi".

 

 

 

 

Un veleno nella cosa più che comprensibile, quello del Fatto, visto che Crosetto sul Foglio aveva colpito duro soprattutto il cocco di casa Travaglio, l'ex premier Giuseppe Conte, un "finto-pacifista" che "ha governato aumentando le spese militari" e ha "votato a favore dell'invio di armi a Kiev", e che oggi all'opposizione rinnega tutto "perché trova conveniente aizzare la folla contro la presunta foga bellicista degli avversari".

 

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