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Carlo Calenda apre al centrodestra: "Noi siamo pronti"

 Carlo Calenda

Andrea Valle
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Mentre Pd e Cinquestelle annunciano che andranno in piazza per protestare contro la prima manovra di bilancio del governo Meloni, da Carlo Calenda arriva una prima - importante apertura al centrodestra. Ieri il leader di Azione ha presentato in Senato la sua contro-manovra con otto punti, dal Welfare alle bollette, e chiesto un incontro al premier: «È nuova in questo lavoro e pensiamo vada aiutata e non solo contestata». Detto, fatto. In serata, a sorpresa, da Palazzo Chigi filtra la notizia che settimana prossima il leader di Fratelli d'Italia incontrerà Calenda proprio per un confronto sui conti.

Certo, il giudizio del numero uno del Terzo Polo sul documento finanziario della Meloni resta negativo: «Una presa in giro, in primis per gli elettori del centrodestra». Ma l'apertura al confronto parlamentare scava un solco con Pd e Cinquestelle. Tanto che Calenda sottolinea: «Delle manifestazioni sulla finanziaria "non me ne può fregar di meno". Questa è una manovra talmente demenziale che è smontabile su ogni cosa con delle proposte. Dico al Pd sediamoci e discutiamo. Poi se vogliono andare in piazza il 17 dicembre, andassero in piazza».

 

 

Tra le proposte del terzo polo ci sono intanto la «cancellazione del reddito di cittadinanza a favore di reddito di inclusione potenziato», una «riforma sistemica del fisco» e il «family act».

Aggiunge Calenda: «Avevano detto "aboliamo il reddito di cittadinanza e poi non sanno come farlo. Dei 35 miliardi della manovra, gli ultimi 15 dove li trovano? La pressione fiscale aumenterà». Un possibile tema di convergenza col governo, in ogni caso, può essere la riforma che riduce il perimetro del sussidio grillino.

 

 

Ieri Calenda ha inviato le proposte sulla legge di bilancio al premier Giorgia Meloni e al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Non ne era a conoscenza invece il sottosegretario con delega all'attuazione del programma Giovanbattista Fazzolari, che ieri aveva criticato aspramente proprio Carlo Calenda: «Calenda è un grande chiacchierone, dice che non siamo pronti, ma la legge di bilancio passa per il Parlamento. Calenda è stato eletto e proporrà i suoi emendamenti. Ogni emendamento serio noi lo prenderemo in considerazione. Se Calenda ha una idea geniale sarà accolta e messa in legge di bilancio».

Poi, invece, il clima si è rasserenato e in serata è arrivata la notizia dell'incontro in programma settimana prossima tra il premier Giorgia Meloni e il leader di Azione Carlo Calenda. Sempre ieri, Calenda ha teso la mano a Partito democratico e Movimento Cinquestelle sull'introduzione del salario minimo, inserito tra le proposte della contromanovra del Terzo Polo: «Se siamo d'accordo su una cosa, portiamola avanti insieme». 

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