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Paolo Mieli e l'azzardo su Soumahoro: "Parente dell'antisemitismo"

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Siamo a PiazzaPulita, il programma di Corrado Formigli in onda su La7, dove va in onda la difesa a prescindere di Aboubakar Soumahoro, il deputato dell'Alleanza Sinistra Verdini finito nel mirino per lo scandalo-coop di moglie e cognata e che nelle ore precedenti si era autosospeso. E oltre a Formigli, in difesa di Soumahoro ecco scendere in campo anche Paolo Mieli, ospite in studio.

"Che il mondo delle coop fosse un mondo svizzero...", premette l'ex direttore del Corriere della Sera. "Penso che quel mondo lì sia un po' come all'inizio del sindacalismo negli Stati Uniti, o le prime organizzazioni dei neri negli Stati Uniti, delle cose non perfettamente regolari - riprende Mieli -. E noto una sfortuna italiana: appena un nero si affaccia in politica scattano gli esami. Ed è curioso. Non viene fatto per tutti i mille parlamentari. Accanimento razzista? Scatta automaticamente. Secondo me chi lo fa non è consapevole, è una cosa parente dell'antisemitismo. Vedo un pregiudizio strano su Soumahoro", si lancia in un parallelismo francamente azzardatissimo.

 

"La cosa che più mi ha colpito è la mancanza totale di solidarietà. Cioè, lui siccome secondo me è politicamente ingenuo, come attacco terribile non ha individuato la mancanza di solidarietà del suo campo politico, ma quello dei giornali di destra. Privatamente lui mi ha detto: in molti mi hanno telefonato. E io gli ho detto: immagino, ma...", conclude Paolo Mieli puntando il dito contro quella sinistra che, de facto, non sta difendendo Soumahoro.

PiazzaPulita, Paolo Mieli in difesa di Soumahoro: il video

 

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