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Majorino, Vittorio Feltri: "L'uomo giusto per perdere"

 Vittorio Feltri

Vittorio Feltri
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Pierfrancesco Majorino è stato scelto dal Pd come candidato alla poltrona di presidente della Regione Lombardia. Questo personaggio, che più di sinistra non potrebbe essere, garantisce senza ombra di dubbio una sconfitta bella tonda ai nostri antipatici compagni. Perché? Intanto i pochi milanesi e lombardi che lo conoscono non hanno motivi per apprezzarlo, per cui non penso che egli possa sperare di ottenere voti a sufficienza per vincere le elezioni in programma la prossima primavera. Non so molto di quest'uomo, però un paio di volte mi sono scontrato con lui durante programmi televisivi. Mi è sembrato arrogante e saccente, ma posso sbagliarmi.

 

 

Ciò che negativamente pesa sul suo conto è il fatto che egli, più che un progressista capace di interpretare le esigenze lombarde che sono prevalentemente di natura economica, mi ha dato l'impressione di essere un comunista inossidabile. Pertanto i miei concittadini difficilmente gli accorderanno la fiducia per sfondare alle urne. Un altro personaggio che aspira alla presidenza è Letizia Moratti, donna capace che già fu sindaco del nostro capoluogo, ma che ultimamente ha creato un gruppo politico suo personale in antitesi con Fontana, attualmente al vertice della Regione. Ella si è "sposata" con Calenda che è in grado di fornirle qualche consenso popolare, ma non in misura sufficiente ad affermarsi come numero uno lombardo. Tutte queste operazioni elettorali in sostanza mi sembrano velleitarie e non comprendo perché siano state intraprese. È possibile che queste mie valutazioni siano affrettate e magari sbagliate, tuttavia è molto probabile che siano azzeccate.

 

 

Milano è già stata scottata avendo eletto quale sindaco Sala, che si sta impegnando a fondo per distruggere la metropoli. È dunque evidente che non sia orientata a darsi un presidente che puzza di comunismo e roba simile. Sia Majorino che la Moratti può darsi che raccattino qualche voto intorno alla Madonnina, ma voglio vedere chi a Varese, Como, Sondrio, Bergamo, Brescia e Mantova regalerà loro il suffragio. Cerchiamo di essere seri. Donna Letizia salta da un partito all'altro e perde ovviamente credibilità, mentre per Majorino non si pone problema in quanto credibile non è mai stato. Quello che mi stupisce è altro: come mai i partiti, specialmente quelli di sinistra, vanno a caccia di candidati destinati già sulla carta a fallire i loro obiettivi? Naturalmente sono liberi di andare entrambi a sbattere contro un muro, noi ci limitiamo ad avvertirli che rischiano di spaccarsi la testa che non hanno.

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