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Carlo Calenda: "Ho scritto alla Meloni, e lei...". Solo fango?

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"Ho scritto a Giorgia Meloni avvertendola che nel 2023 la sanità sarebbe saltata per aria. Lei mi ha risposto 'lo so però...'". Carlo Calenda, intervenuto a Tagadà su La7, rivela lo scambio di vedute avuto con la premier sulla manovra. Il sospetto che si tratti di solo fango è alto, visto che il leader di Azione non conclude la risposta della presidente di Fratelli d'Italia. E questo fa una bella differenza. In compenso, pochi minuti dopo, Calenda aggiunge su Twitter: "Meloni? Altro che pronta. Il suo governo ha deragliato alla prima curva con una manovra piatta, senza visione. Non sapevano neanche loro cosa volevano fare. E la sanità salterà in aria".

 

 


"Fare una manovra dove non c'è nulla per i giovani, la sanità, gli investimenti richiede perizia. Investire sul calcio invece che sulla cultura risponde alle lacune dell'Italia. Aiutare l'evasore in un paese con 100 miliardi di evasione è una saggia scelta di politica economica. Bravi. Siamo passati attraverso la 'rivoluzione' 5S, poi Salvini e ora Meloni. Abbiamo ottenuto sempre la stessa cosa: mance. E continuiamo a declinare discutendo di POS. L'unica rivoluzione che serve è quella della serietà e del pragmatismo. Magari, prima o poi, con calma, lo capiremo. Non ci vorrebbe poi molto. Dovremmo solo iniziare a considerare lo Stato come bene nostro e dunque scegliere a chi affidarlo usando gli stessi parametri che useremmo per una nostra attività. CV e concretezza delle proposte al posto di destra/sinistra simpatia/antipatia e slogan".



"Non erano pronti": guarda il video di Calenda a Tagadà

 

Intervistato da Tiziana Panella a La7, Calenda è stato particolarmente sferzante anche con Giuseppe Conte e con il Pd. "Non puoi mentire sapendo che stai mentendo. Non si può fare politica in questo modo - spiega riguardo al Movimento 5 Stelle -. Non ho usato la parola 'miserabili' ma sono bugiardi, molto bugiardi". E sulle primarie dem: "E' chiaro che noi abbiamo un miglior rapporto con Bonaccini che con la Schlein, politicamente: lo abbiamo appoggiato. Secondo me vincerà Bonaccini, perché normalmente le partite nel Pd non sono mai veramente aperte, è sempre un modo in cui si mettono d'accordo le correnti interne. Non sono truccate, è che ci va sempre meno gente per cui sono sempre più controllabili, ci vanno quelli che vengono mobilitati".

 

 

 

 

Quindi la profezia: "Ci sarà Bonaccini che vince col 60 per cento e la Schlein che avrà fra il 35 e il 40 e farà la minoranza. Dopo di che il problema del Pd non è questo: il problema è che dentro metà delle persone vuole andare coi 5 stelle, ormai condivide quell'approccio e l'altra metà vorrebbe fare un'alleanza con noi, è più riformista. Questa roba non può più stare insieme, perché se no non puoi dire niente. Letta è morto perché non ha mai detto niente. Ma non perché è cattivo o non sa dirlo ma perché se lo dice metà dice 'eh no, io non sono d'accordo'".

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